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Repubblica e le tartarughe gay. Se la propaganda per i “diritti” assume toni grotteschi

by Davide Di Stefano
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Sant’Elena – In un mondo che celebra come battaglie di “libertà” il cambio di sesso operato a ragazzini di tre anni, nulla dovrebbe più essere in grado di sorprenderci. Ma le vie del pensiero unico si sa sono infinite, e così finisce che sfogliando Repubblica scopriamo che la battaglia per i diritti Lgbt arruola anche oltre i limiti dell’umanità. I nuovi alfieri dei diritti gay sono infatti due tartarughe, tra l’altro non delle tartarughe qualsiasi, perché una di queste, Jonathan, è l’essere vivente più vecchio del mondo. I fatti sono questi: Jonathan, nato nel 1831 nell’isola di Sant’Elena nell’Atlantico meridionale, pochi anni dopo la morte in esilio di Napoleone, ha vissuto in tranquillità il suo tempo per circa 150 anni. Poi una trentina di anni fa gli esperti hanno deciso che gli serviva una compagna.

Il console francese che è anche formalmente il custode di Longwood, la casa in cui Napoleone visse sull’isola, fece arrivare una seconda tartaruga gigante, chiamata Federica, perché facesse compagnia al solitario Jonathan. Puntualmente Jonathan dall’arrivo di Federica, la monta alle quattro del pomeriggio di ogni domenica. Gli esperti si chiedevano come mai non fosse mai rimasta incinta, per poi scoprire, poco tempo fa in seguito ad un controllo per una malattia, che Federica era in realtà un esemplare maschio. Povero Jonathan verrebbe da dire, “gabbato” per oltre trent’anni. E invece Repubblica, oltre ad esaltare il fatto che Jonathan non abbia mai smesso il corteggiamento nei confronti di Federico nonostante fosse maschio, collega questo fatto alla battaglia per i matrimoni gay in corso sull’isola atlantica. 

Le autorità infatti hanno presentato una proposta per adeguare la legislazione dell’isola a quella del Regno Unito, dove i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono già consentiti. I 4255 abitanti dell’isola non sono tutti convinti della bontà del provvedimento, ci sono state delle proteste. “Jonathan e Federico, a questo punto va chiamato così, potrebbero dunque aiutare ad affermare i diritti dei gay”, ci scrive Repubblica, senza la minima vergogna e il timore di trasformare una “battaglia di civiltà” in una barzelletta.

Davide Romano

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1 commento

serena 20 Ottobre 2017 - 1:11

In realtà il primo maschio, territoriale come tutti i maschi di tutte le specie animali, monta il secondo arrivato solo per dominarlo, per sottometterlo. lo sanno tutti, tranne i pennivendoli di repubblica

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