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“You’ll Never Walk Alone”: l’incredibile storia di un inno da leggenda

by Lorenzo Cafarchio
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ynwaLiverpool, 5 gen – “When you walk through a storm/hold your head up high/and don’t be afraid of the dark/at the end of the storm/is a golden sky/and the sweet silver song of a lark”. Nella vita di un uomo viene il momento di imparare a camminare, si procede a carponi da neonati per poi sollevarsi sulle proprie gambe, quel incedere incerto diventerà col tempo una corsa che si sprigionerà nell’età adulta con la costruzione di un proprio percorso, da soli contro tutti. Ma non in questo caso, You’ll Never Walk Alone – Non Camminerai Mai Solo – parliamo di uno dei brani musicali resi immortali dalla Kop, la gradinata del Liverpool.

Nel 1945 il musical Carousel – adattamento di un lavoro teatrale del drammaturgo ungherese Ferenc Molnar – fa il suo esordio a Broadway, ma a catturare l’occhio, meglio dire l’orecchio, degli spettatori sono le musiche di Richard Rodgers e i testi di Oscar Hammerstein II. La storia ruota attorno ad una melodia intitolata You’ll Never Walk Alone che si ripete per due volte, la prima quando la protagonista rimane vedova dopo il suicidio del marito a seguito di una rapina andata male e la seconda quando, in prossimità degli esami finali della scuola superiore della figlia dell’interprete principale, il padre torna sulla terra per sospingere la ragazza. Passano gli anni, ma questa melodia struggente, con un testo fortemente evocativo attraversa l’Oceano Atlantico e bussa alla porta di Liverpool. Sulla sponda del Mersey vive gente semplice, la working class inglese, cuore rude e tanta rabbia a cui serve un amore, qualcosa che tocchi le corde dell’anima. In città ci sono due gruppi che vanno per la maggiore, sfiorano con le dita il successo. Siamo nel 1963 e le due band rispondono al nome di Beatles e Gerry and the Pacemakers. Sembrano proprio quest’ultimi a spuntarla, per ben tre volte, con tre singoli consecutivi vanno al numero uno in Gran Bretagna – impresa riuscita, anni dopo solo al complesso Frankie Goes to Hollywood, originari anch’essi della capitale del Merseyside – con il loro merseybeat misto al rock e al pop appagano le pretese degli ascoltatori. 6bb12746-9dee-4f4a-9049-d43b1586e8f0-460

Come detto siamo nel 1963, esattamente ad ottobre, e arriva nelle radio la rivisitazione di YNWA dei Gerry and the Pacemakers. All’epoca il disc jockey dell’Anfiel Road, casa del Liverpool, era solito presentare i brani della hit parade della settimana dalla numero 10° in classifica alla numero 1°. La tifoseria dei reds intonava, aspettando l’inizio della gara, la regina delle classifiche e in quelle settimane You’ll Never Walk Alone riecheggiava nelle mura dello stadio. Quando la canzone uscì dalla top ten i supporter liverpudliani continuarono a cantarla fino a farla propria. “Walk on through the wind/walk on through the rain/though your dreams be tossed and blown/walk on, walk on/with hope in your heart/and You’ll Never Walk Alone/You’ll Never Walk Alone”. La BBC già nel 1964 trasmise delle riprese in cui la Kop, il muro cuore del tifo rosso, cantava il brano. Ma è un anno più tardi che il legame tra squadra e canzone si fa indissolubile. Nella finale di Coppa d’Inghilterra contro il Leeds a Londra, nel tempio di Wembley, i supporter con l’accento scouse, per caricarsi e caricare la squadra come in un rito orgiastico firmarono in calce per sempre il loro inno. “Non camminerai mai solo”, il tutto mentre il telecronista sportivo Kenneth Wolstenholme parlava di “biglietto da visita del Liverpool”.

Gerry and the Pecemakers nel 1966 si sciolsero, ma nel cuore dei reds c’è spazio per un solo tatuaggio fatto di note e melodia. Figlio di un gruppo musicale durato il tempo di un’esplosione solare, ad un passo dalla fama eterna lasciata poi ai Fab Four. Una sfilza di musicisti hanno editato una loro versione di YNWA da Frank Sinstra a Barbra Streisand per passare a Johnny Cash ed Elvis Presley fino a Nina Simone, i Pink Floyd, Judy Garland e Tom Jones. Altrettanti gruppi ultras la intonano in una sorta di legame tra il religioso ed il profano con i propri colori, ne sono esempio il Celtic, il Borussia Dortmund, il Genoa, il Feyenoord, il Twente e l’Hibernian. Ma l’immaginario collettivo porterà la mente sempre a Liverpool dove stampato sul Shankly Gate resterà in eterno: You’ll Never Walk Alone.

Lorenzo Cafarchio

 

 

 

 

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1 commento

teo sansepolcrino 5 Gennaio 2016 - 12:19

anche la sud di Milano un tempo

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