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Ciao Bauman, insegna agli angeli a segnalare i dissidenti alla polizia comunista

by La Redazione
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BaumanRoma, 10 gen – Il mondo piange Zygmunt Bauman, il filosofo e sociologo polacco morto ieri all’età di 91 anni. A Leeds, dove viveva e insegnava da tempo. Bauman era nato nato a Poznan, in Polonia, nel 1925. Di origini ebraiche, Bauman era fuggito in Unione Sovietica nel 1939, dopo l’invasione tedesca della parte occidentale del Paese. Dopo la guerra, iniziò a studiare sociologia all’Università di Varsavia, dove insegnavano Stanislaw Ossowsky e Julian Hochfeld. Durante una permanenza alla London School of Economics, preparò la sua maggiore dissertazione sul socialismo britannico che fu pubblicata nel 1959. Nel marzo del 1968, come molti ebrei polacchi, emigrò all’estero. Dapprima andò in Israele per andare a insegnare all’Università di Tel Aviv. Successivamente accettò una cattedra di sociologia proprio all’Università di Leeds, dove dal 1971 al 1990 è stato professore.

Dal 1971 ha quasi sempre scritto in lingua inglese. Qualche anno fa scoppiò una polemica di un certo clamore a proposito del suo servizio per lo stato polacco comunista. In breve, fu accusato di essere stato per un certo periodo al soldo dei servizi segreti e di aver partecipato alla pulizia politica di oppositori del regime. Entrando nell’orbita dell’Unione sovietica e della Polonia sovietizzata, Bauman si era ben presto avvicinato all’ideologia marxista ed era diventato comunista. “Le idee comuniste erano solo una continuazione dell’illuminismo”, dirà anni dopo, con un understatement piuttosto osceno (parliamo pur sempre dell’epoca staliniana). Inquadrato nella Prima Armata Polacca agli ordini dei sovietici in qualità di istruttore di educazione politica, Bauman aveva preso parte durante la guerra alle battaglie di Kolberg e Berlino. Tra il 1945 e il 1953 è stato anche ufficiale politico del Corpo di sicurezza interna (Kbw) e per l’intelligence militare con mansioni a tutt’oggi sconosciute.

Nel 2007, una rivista polacca di destra, Ozon, portò alla luce il passato scomodo del sociologo. Lui smentì in modo un po’ ambiguo al Guardian, ammettendo però per la prima volta di aver lavorato nel controspionaggio: “Ogni buon cittadino deve partecipare al controspionaggio. Quella era una cosa che ho tenuto segreta, perché ho firmato un obbligo di tenere tutto segreto”. Alla specifica domanda se avesse mai segnalato un dissidente, rispose con un inquietante “non ricordo di averlo mai fatto», mentre al giornalista che gli chiedeva “Hai fatto qualcosa che avrebbe potuto avere conseguenze negative?”, disse: “Non posso rispondere a questa domanda. Non credo che ce ne fosse alcuna. Allo stesso tempo, ero una parte di una scena più ampia, e, naturalmente, tutto quello che fai ha delle conseguenze”. Affermò pure di essere stato a sua volta spiato, dopo che lasciò l’incarico nell’intelligence e divenne marxista revisionista: “Se l’autore di questo scoop sta lavorando davvero sugli archivi, troverà molti più file su di me come nemico che come collaboratore”. Una replica sfuggente, elusiva, inafferrabile. Liquida, appunto.

Adriano Scianca

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11 comments

PALERMITANO DISGUSTATO 10 Gennaio 2017 - 12:33

un personaggio parecchio “ombroso”… ok la modernità liquida ok tante altre cose, ha fatto degli studi riproponendo e rimaneggiando quando scritto da altri decenni prima…. però non sapevo di queste sue partecipazioni. Andrebbe corretta wikipedia che non ne parla…

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Bombardiere 10 Gennaio 2017 - 1:27

Un fottuto filosofo ebreo non poteva che essere un cattivo maestro, come lo era stato, ad esempio, Marcuse. Ma la cosa più stomachevole di quest’uomo era la sua vanità: quando guardo i ritratti fotografici in cui s’atteggia a guru, con la sua pia del cazzo e il suo sguardo sornione, mi è perfettamente chiaro chi siano i cosiddetti intellettuali della sinistra. E allora… la ma mano si porta automaticamente al fianco destro, alla ricerca della fondina…

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Bombardiere 10 Gennaio 2017 - 1:28

* pipa del cazzo

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nemesi 10 Gennaio 2017 - 4:55

e tra mille compagni che addolorati dalla ferale notizia,sono andati con le lacrime agli occhi su wikipedia a sapere chi cazzo fosse questo Bauman…

ci sarà sempre un Franti a rinnovare il grido di battaglia del Tercio:

“viva la muerte ! abajo la inteligencia !

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Nessuno 10 Gennaio 2017 - 5:31

Quando si cita qualcosa, ci si prepari a ricevere adeguata risposta… nemesi ha citato solo una parte dell’evento, tralsciando l’intervento di de Unamuno che risponde allo “storpio” criminale Millàn-Astray:

“viva la muerte! abajo la inteligencia!” (cit. Millán-Astray)

“Ed ora sento un grido necrofilo e insensato: -Viva la morte!-, proferito da un generale storpio, perchè deve essere chiaro che tale è; un soldato il cui acume è talmente ridotto da voler, per mero desiderio di compensazione, disseminare ovunque mutilazioni in questa Spagna insanguinata. Ed io che ho trascorso la mia vita a creare paradossi che suscitavano la collera di coloro che non li afferravano, io… io devo dirvi, come esperto in materia, che questo barbaro paradosso mi ripugna…Questo è il tempio dell’intelletto. E io ne sono il sommo sacerdote. Siete voi che profanate il sacro recinto. Voi vincerete perché avete la forza bruta. Ma non convincerete. Perché, per convincere, bisogna persuadere. E per persuadere occorre proprio quello che a voi manca: ragione e diritto nella lotta. Io considero inutile esortarvi a pensare alla Spagna. Ho finito” (cit. Miguel de Unamuno…. Non proprio un marxista)

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nemesi 11 Gennaio 2017 - 4:50

come no,
solo che poi a schivare pallottole ci sono andati i Legionari
fedeli al motto:

Legionarios a luchar Legionarios a morir !

mica questo Ummaumma.

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Nessuno 11 Gennaio 2017 - 7:33

guarda che il Prof. Miguel de Unamuno fu, all’inizio, tra i sostenitori del regime di Franco. In seguito, mentre si profilava all’orizzonte (grazie ai contributi della Germania hitleriana) la vittoria dei criminali falangisti e carlisti, disgustato dagli stupri e dagli eccidi di massa perpetrati da questi stessi nei confronti di operai e contadini, si distaccò ed espresse il proprio parere opposto, giusto in tempo per “scendere” dal carro dei vincitori. Tu credi che abbiano dimostrato maggior coraggio i “Legionari”? Non sai quanto ti sbagli…

Ed infatti il discorso da me citato, non fu pronunciato “in privato”. Non è un testo scritto e demandato ai posteri. No. Esso fu pronunciato dal vivo, “de visu”, in occasione di una conferenza presso l’Università a Burgos, davanti allo stesso “generale storpio” Millan-Astray (che naturalmente cominciò ad alterarsi malamente), davanti a plotoni infuriati di “Legionarios” e addirittura in presenza della stessa moglie di Francisco Franco…

Ha schivato più pallottole da solo Unamuno che tutto il Tercios… Per dimostrare coraggio (ed una dose immensa di “palle”) non è per forza necessario sparare contro qualcuno o qualcosa.

Come disse il Professore, per concludere, “que viva la Vida!”

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nemesi 12 Gennaio 2017 - 3:46

a margine:

quando ho letto “storpio” mi sono fermato.

“storpio” come il Cap.Danjou o un Enrico Toti.

dopodichè possiamo andare a caccia di fasciatoi unisex nell’aeroporto di Bologna assieme ad un saverio tomasi che -disperato- da solo non riesce proprio a trovarli.

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Septima Legio 10 Gennaio 2017 - 9:03

I suoi libri sulla “liquidità” sono veramente tristi e pessimistici.Non sono mai riuscito a consigliarli a qualcuno .

Il suo ultimo libro sull’ immigrazione “stranieri alle porte” l’ ho regalato a Natale.In tale occasione bisogna anche dimostrare di essere generosi e assecondare tappandosi il naso i parenti pentastellati filo-immigrazionalisti.

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Ugo 11 Gennaio 2017 - 10:16

Premessa n. 1: di Bauman ho letto un solo libro, quindi ho una nozione molto parziale della sua opera.
Premessa n. 2: sono una persona semi-colta, pur non essendo per niente convinto di essere tra coloro ai quali “non la si fa”.
Detto questo, come TUTTI i filosofi dei quali mi è capitato di leggere qualcosa, Bauman mi ha dato l’idea di essere molto abile nel delineare la diagnosi, assai meno nel proporre una cura. La capacità di tenere i piedi per terra non mi è sembrata una delle sue qualità più evidenti.
Non ne sentirò la mancanza, perché mi è passato silenziosamente accanto senza lasciar traccia nel mio modo di vedere e interpretare il mondo.

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giorgio mazzocchilli 28 Gennaio 2017 - 1:04

“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.”.
Perché possa odiare anche io Bauman, perché possa non fargli sconti, mi date qualche altra fonte con inequivocabili testimonianza dei misfatti di Bauman.
Io ho cercato su tre giornali di destra, ma non ho trovato alcunché.
Credo a voi, ma vorrei essere più convinto.

http://www.secoloditalia.it/2017/01/addio-a-zygmunt-bauman-lultimo-guru-della-sociologia/
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/12268564/filosofia-morto-zygmunt-bauman-societa-liquida-postmoderno.html
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/morto-zygmunt-bauman-1349717.html

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