Home » Pagamento elettronico: il fisco a suon di multe preme per abolire il contante

Pagamento elettronico: il fisco a suon di multe preme per abolire il contante

by Salvatore Recupero
0 commento

Roma, 7 ago – “Entro settembre prevediamo di firmare il decreto che introduce le prime sanzioni per chi rifiuta un pagamento elettronico”. Questo è quanto ha annunciato il viceministro dell’Economia Luigi Casero sulle colonne de La Repubblica. Il vero obiettivo del governo, però va ben oltre la classica multa all’esercente disonesto.  Nella stessa intervista, infatti, Casero afferma che: “Vogliamo inserire questa norma all’interno di un quadro più ampio per spingere tutto il sistema a un deciso spostamento verso i pagamenti elettronici in Italia”. Le associazioni dei consumatori esultano per l’approvazione di questa norma. Qualche obiezione viene sollevata dai commercianti. Secondo il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “Sui commercianti pesano troppi costi e commissioni alte. Se l’obiettivo è radicare l’uso dei Pos e del pagamento elettronico, non lo raggiungi con un meccanismo sanzionatorio”. Insomma, pare che tutti auspicano il superamento del contante. Anche se le rilevazioni statistiche dicono ben altro. In un sondaggio condotto di recente (voluto dalla Commissione Ue) è emerso che il 95% dei cittadini europei interpellati non vuole che vengano eliminate banconote di grossa taglia, una misura che in molti paesi è stata introdotta con la giustificazione che contribuisce a lottare contro la criminalità e la corruzione.

Eppure il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea continuano la loro lotta contro il cash. Nel febbraio 2016, al termine del World Economic Forum di Davos, la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di norme per cercare di combattere i finanziamenti verso le cellule terroristiche e la criminalità organizzata in generale. Uno dei punti contenuti è quello di un maggior controllo sul denaro contante, misura che sarebbe in linea con le direttive mondiali e che chiederebbe ai vari governi di mettere in atto una serie di restrizioni sul cash. Nel gennaio 2017, poi, è iniziato il percorso di discussione all’interno della Commissione Europea, che dovrebbe terminare nel 2018 quando tutte le norme oggetto dello studio dovrebbero essere presentate. In pratica, per combattere il terrorismo e la criminalità, la Commissione Europea in accordo con il Fondo Monetario Internazionale è pronta, visto l’impossibilità al momento di abolire il cash, comunque a introdurre tutta una serie di forti limitazioni al pagamento in contanti. Si tratta però di misure inutili. Infatti, i paesi che adottano banconote dai tagli maggiori, come Svizzera oppure il Giappone, hanno dei tassi di criminalità molti bassi. A questo punto pare evidente che le indicazioni di Fmi e della Bce nascondono ben altre motivazioni. Favorire il pagamento elettronico consentirebbe alle banche centrali la possibilità d’imporre tassi sempre più negativi senza rischiare di scatenare una corsa agli sportelli e una fuga dei depositi dalle banche.

Salvatore Recupero

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati