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A quattro anni da Fukushima il Giappone ritorna al nucleare

by Giuseppe Maneggio
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Tokio, 11 ago – L’economia e il Giappone non possono fermarsi davanti alla storia e ai ricordi, seppure dolorosi. Queste, in sintesi, le parole d Shinzo Abe, primo ministro giapponese, secondo cui l’energia atomica dovrebbe arrivare a coprire il 20% del fabbisogno energetico del Paese entro il 2030. La fame di energia del Giappone ha prodotto un deficit commerciale che, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, negli ultimi quattro anni si è attestato alla cifra record di 103 miliardi di dollari.
Ed è così che Tokio torna al nucleare con la riapertura del primo reattore dopo il disastro di Fukushima. L’azienda energetica Kyushu Electric Power ha resto noto di aver riavviato il reattore numero uno della centrale nucleare di Sendai, mentre un secondo reattore dovrebbe entrare in funzione a ottobre. Entro la prossima primavera, secondo i piani governativi, altri undici dovrebbero ripartire. Il Giappone dispone attualmente di 43 impianti nucleari dei quali 25 hanno avviato la procedura burocratica che porterà alla riattivazione. Ovviamente le tempistiche appaiono dilatate perchè gli standard di sicurezza e i test che le centrali devono superare sono molto più elevati. “Allo scopo di evitare disastri simili a quello di Fukushima – ha dichiarato Michiaki Uryu, presidente di Kyushu Electric Power – vogliamo tranquillizzare i cittadini migliorando la sicurezza dei nostri impianti”.
Ricordiamo che esattamente quattro anni e cinque mesi fa, l’11 marzo 2011, un maremoto travolse la costa nord-orientale del Giappone e causò il secondo maggior disastro nucleare della storia, in tempo di pace, dopo Chernobyl. “Il riavvio delle centrali nucleari confermate come sicure è importante nella nostra politica energetica”, ha commentato il portavoce del governo, Yoshihide Suga, riprendendo le posizioni del premier Shinzo Abe sull’atomo a uso civile come uno dei pilastri della politica energetica nazionale. E’ evidente come le paure e i terrorismi mediatici non facciano parte dell’attuale esecutivo giapponese che incurante delle proteste di alcuni cittadini della zona di Sendai, porta avanti gli interessi energetici della nazione del Sol Levante.
Giuseppe Maneggio
 

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1 commento

Claudio 13 Agosto 2015 - 1:38

“l’attuale esecutivo giapponese che incurante delle proteste di alcuni cittadini della zona di Sendai, porta avanti gli interessi energetici della nazione del Sol Levante.”
Un governo che tratta i cittadini come esseri fastidiosi e stupidi non è un governo democratico.In democrazia il governo agisce su mandato del popolo ed è al servizio del popolo, non viceversa.
Oltretutto gli interessi energetici non potranno mai giustificare un eventuale disastro nucleare.

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