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Alba Dorata, o del trionfo della perseveranza

by La Redazione
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iliaskasidiarisIl volto sereno e sorridente mentre viene arrestato dai poliziotti dei reparti speciali: questa è l’immagine che Ilias Kasidiaris, il candidato sindaco ad Atene e portavoce di Alba Dorata che ieri ha fatto volare il suo partito oltre il 16% nella capitale greca, ha scelto provocatoriamente come icona e sfida nel suo manifesto elettorale. E’ l’immagine simbolo della persecuzione giudiziaria subita da Alba Dorata successivamente alla vittoria elettorale che le aveva consegnato 18 deputati nel parlamento greco dopo le scorse politiche.

4 deputati ancora in prigione, decine di arresti tra i militanti, tutto il gruppo parlamentare indagato per ‘associazione a delinquere’: questo il bilancio di un’indagine nata a seguito – o meglio col pretesto – dell’uccisione di un rapper di sinistra, compiuta da un semplice simpatizzante (ricorda qualcosa a noi italiani?) del movimento.

In seguito, l’uccisione a sangue freddo di due giovani militanti, in quello che è stato forse il più brutale omicidio politico, ancora impunito, degli ultimi anni.

E poi, la revoca totale dei finanziamenti al partito e la richiesta (infine respinta dalla Corte Suprema greca in un sussulto di dignità) di impedire al movimento di presentarsi alle elezioni amministrative ed europee.

Viene da sorridere amaramente pensando a quale cataclisma un tale accanimento avrebbe causato in uno qualsiasi dei gruppi parlamentari italiani. Per Alba Dorata invece è arrivata la vittoria, dal sapore dolce della rivincita, che ha visto ieri il movimento ellenico conquistare il triplo dei voti che gli attribuivano i sondaggi ufficiali.

E’ una vittoria figlia della compattezza avuta dal movimento nazionalista greco in questi mesi durissimi: solo uno dei 18 deputati ha ceduto alle pressioni e alle lusinghe degli inquirenti lasciando il gruppo. Tutta Alba Dorata, per il resto, si è invece stretta in modo compatto intorno al suo leader storico Nikólaos Michaloliákos , ancora in prigione ma circondato da collaboratori in grado di essere la sua voce all’esterno. Tra questi, forse primo tra tutti, il trentatreenne Kasidiaris, astro nascente di Ad e a questo punto naturale delfino del vecchio capo.

Una compattezza e una dignità che non deve essere passata inosservata all’elettorato greco, che ha deciso di premiare il movimento non solo con lo strepitoso risultato di Atene, ma anche con più dell’11% totale nell’Attica, regione che ospita quasi la metà della popolazione ellenica.

Ora attende Alba Dorata una nuova ravvicinata sfida, quella delle elezioni europee di domenica prossima. E chissà che questo risultato non finisca anche per trascinare nel segreto delle urne ulteriori elettori fino a ieri ancora indecisi.

Cristiano Coccanari

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