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Nessun diritto ad asilo politico per gli eritrei in Gran Bretagna

by Lorenzo Berti
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Londra, 19 lug. – Il Ministero degli Interni (Home Office) del Regno Unito ha deciso di aggiornare la sua politica per quanto riguarda il diritto di asilo politico agli immigrati di origine eritrea.
In seguito ad una visita delle autorità britanniche in Eritrea nel Dicembre 2014 sono stati pubblicati due documenti ufficiali sullo stato del paese per quanto riguarda l’emigrazione clandestina (“Country Information and Guidance Eritrea: Illegal Exit”) e l’obbligo di prestare servizio militare nell’esercito (“Country Information and Guidance Eritrea: National (incl. Military) Service”) nei quali vengono stabilite le seguenti linee guida:
– Il servizio militare non rappresenta una persecuzione, un trattamento degradante o un lavoro forzato e non ha durata indefinita ma va da un minimo di 18 mesi ad un massimo di 4 anni, quindi alle persone che fuggono per evitarlo non sarà concesso lo status di rifugiato in Gran Bretagna.
– Coloro che rifiutano di intraprendere il servizio militare non sono visti in Eritrea come traditori o oppositori politici e di conseguenza è improbabile che queste persone vengano arrestate al loro ritorno. Il provvedimento più probabile è l’obbligo di tornare a prestare il servizio militare.
– Una legge del governo eritreo prevede che coloro i quali sono emigrati e vivono all’estero debbano pagare un imposta del 2% sul loro reddito al paese di origine. Questo è considerato un requisito ragionevole, a condizione che la richiesta venga fatta senza minaccia di violenza, ed in ogni caso il rifiuto o il mancato rispetto di tale volontà non può dar luogo di per sé ad un fondato timore di persecuzione in caso di ritorno in Eritrea.
– Solo coloro che sono stati politicamente attivi e molto esposti, quindi facilmente identificabili, nell’opposizione al governo eritreo possono essere considerati a rischio nel loro paese.
Anche i governi di Danimarca e Norvegia dopo aver partecipato ad incontri con le autorità eritree hanno approvato disposizioni molto simili a quelle britanniche.
Lorenzo Berti

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