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Ostacoli alla Brexit. Ci sarebbe lo zampino di Soros

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Londra, 8 feb – Ci sarebbe lo zampino di George Soros anche negli ostacoli alla Brexit. A riferirlo è il giornale britannico Telegraph, che spiega come Soros sia uno degli artefici e finanziatori della campagna pubblicitaria di imminente uscita per chiedere un nuovo referendum sull’uscita dall’Europa, citando un documento che parla di un “piano segreto” volto a indebolire la premier Theresa May.
Non è bastato, quindi, al magnate ungherese aver distrutto la Banca d’Inghilterra. Durante il mercoledì nero del 1992, risultato del coinvolgimento del Regno Unito nel meccanismo del tasso di cambio europeo, vendette sterline a pronti contro termine per 10 miliardi di dollari, costringendo così la Banca a svalutare la sterlina e guadagnare così in un colpo solo 1,1 miliardi di dollari. Lui si è arricchito, l’economia britannica è collassata.
Ora Soros vuole distruggere completamente il Regno Unito, a partire dalla premier Theresa May. Si ricorderà come l’ex primo ministro Tony Blair in un’intervista a Repubblica, sia uno dei principali sostenitori di un nuovo referendum, a cui si dovrebbe arrivare dopo una serie di voti contrari all’accordo finale da parte dei parlamentari.
Soros avrebbe donato 400mila sterline per la campagna che inizierà entro la fine di questo mese, che ha come fine quello di “svegliare il paese e affermare che la Brexit non è un affare fatto. Che non è troppo tardi per fermare Brexit”. A lanciare l’iniziativa è il gruppo “Best of Britain”, organizzazione guidata dall’imprenditrice ed ex modella di origini guineiane Gina Miller, che nel 2017 venne definita la “donna di colore più influente del Regno Uniti”.
Un’altra filantropa, al pari di Soros, che ha fatto dell’opposizione alla Brexit la sua ragione di vita. Di soldi la signora ne dispone in abbondanza, ma il magnate ungherese le sarebbe venuto in soccorso attraverso una delle sue tante fondazioni, senza apparire direttamente. Il che lascia perplessi i cittadini del Regno, memori dello scherzetto che Soros fece alla loro economia nel ’92. Da Best of Britain si affrettano a rispondere che tutto è avvenuto in maniera trasparente e che Soros è solo uno dei tanti donatori.
Anche dallo staff di Theresa May accusano Soros di ingerenza, affermando che la mossa sia tesa a rovesciare il governo e a opporsi a qualsiasi accordo per l’uscita dall’Europa la premier concordi con Bruxelles. Ma i media contrari alla Brexit hanno bollato le accuse come antisemitismo.
Anna Pedri
 

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raffo 8 Febbraio 2018 - 11:57

Non ci sono piu’ parole per definire questo emerito sterco di bandito della finanza mondiale………a forza di politically correct ci stanno sterminando,la solita influencer nera come paladina è un copione già scritto e un programma già visto……..la ricchissima e plurifirmata paladina con l’appoggio dei soliti media servi piangerà lacrime di dolore,quanto sdegno per la brexit……..la debole e inadeguata may ha davvero una bella grana fra le mani……..fra islamici e africani vari e con londistan dove vige la sharia la ‘vecchia’ inghilterra è giunta alla fine nella nostra stessa fogna e cloaca…….auguri.

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Michele 8 Febbraio 2018 - 7:43

Sempre il 16 settembre 1992, a seguito dell’annuncio che la Bundesbank avrebbe smesso di appoggiare il cambio fisso della lira italiana al marco tedesco, Soros insieme ad altri speculatori vendette lire allo scoperto, costringendo la Banca d’Italia a svalutare per compensare l’ormai insostenibile sopravvalutazione della moneta. In conseguenza di tale azione, la lira riportò una perdita di valore del 30% e dovette uscire dal Sistema monetario europeo. Soros dichiarerà poi: “L’attacco speculativo contro la lira fu una legittima operazione finanziaria”; “mi ero basato sulle dichiarazioni della Bundesbank, che dicevano che la banca tedesca non avrebbe sostenuto la valuta italiana. Bastava saperle leggere”…ecco con chi abbiamo a che fare

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