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Ecco perché il Fertility Day non ha funzionato (e cosa fare invece al suo posto)

by Adriano Scianca
5 comments

Fertility DayRoma, 23 set – Cosa c’è che non va nella campagna del Fertility Day? Certo, lo sappiamo: grafica improbabile, messaggio naif… E poi i nervi scoperti di questa società: procreazione, corpo delle donne, razzismo, natalità. Ma c’è qualcosa di più. Parliamoci chiaro, il messaggio non avrebbe funzionato neanche se la campagna fosse stata geniale e l’argomento meno intriso di tabù. È proprio l’idea che lo Stato ci dica cosa fare delle nostre vite che non è più in fase con questa epoca e con questa società. Ciò accade perché siamo tutti dei maledetti individualisti, certo, ma soprattutto perché lo Stato ha perso la sua funzione di guida. Per dirla in altri tempi: è ipocrita e contraddittorio credere di poter far passare dei messaggi etici per bocca di uno Stato non etico. Avete voluto lo Stato liberale, il “guardiano notturno” che deve solo vigilare sui traffici senza intervenire e senza disturbare? Godetevelo. Del resto non è solo questione di politologia – il trionfo del paradigma liberale – ma anche di una generale mancanza di credibilità.

Il rischio di sembrare qualunquisti è forte, ma diciamolo francamente: che autorevolezza ha, oggi, la Lorenzin per dire a chicchessia di adottare o non adottare un determinato comportamento? I saltimbanchi fanno ridere o fanno piangere, ma non danno lezioni di vita. Terzo elemento: l’opinione pubblica, oggi, è troppo smaliziata per digerire ancora messaggi prescrittivi di tale rozzezza. Fai questo, non fare quello, paga le tasse, usa poco sale, non frequentare i drogati: come si fa a buttare questi consigli da mamma apprensiva in pasto ai twittaroli e alle marmaglia disincantata, narcisistica, sarcastica che oggi fa opinione? Che ti facciano a pezzi è il minimo che ti possa capitare. Questo non vale solo per gli Stati, ma per chiunque: basti pensare a certe campagne antidroga della destra di qualche anno fa, stile “Non droga per morire ma ideali per lottare”. Mah.

Che fare, quindi? Rinunciare definitivamente all’etica? No, ovviamente. Ma l’unico possibile veicolo per diffondere un messaggio etico oggi è l’esempio. Verrà irriso anch’esso, ovviamente, ma il messaggio passerà. Il paternalismo sopraggiunge con la scomparsa (simbolica) dei padri: dove manca la Legge incarnata, arriva il suo simulacro astratto. Basta campagne controproducenti, allora. La parola d’ordine non è “moraleggiare”, ma un’altra, molto più difficile: incarnare.

Adriano Scianca

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5 comments

silvano borsari 23 Settembre 2016 - 12:24

Sono pienamente d’accordo con questo articolo. Ma mi permetto di aggiungere che oggi in Italia avere un figlio é un diventato un vero e proprio lusso, e i genitori non sono tutelati ne aiutati dallo Stato, come invece accade in altre realtà, dove si ha pienamente coscienza che i figli rappresentano anche il futuro di una Nazione.

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Anonimo 23 Settembre 2016 - 2:53

I popoli più sono poveri più sono prolifici, in società industrializzate o rurali.

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Luca 23 Settembre 2016 - 2:59

Ma non ha funzionato perchè semplicemente non si vuole fare nulla per alzare il tasso di natalità delle famiglie etniche italiane.
Questo è solo un capro espiatorio: servirà poi per dire :”Abbiamo tentato di alzare le nascite e non ha funzionato, è evidente che servono immigrati”.
Se si vuole veramente fare qualcosa, anche dare i soldi che i sedicenti rifugiati ricevono al giorno alle famiglie italiane che tentano di fare figli sarebbe un inizio, non dei migliori, ma un inizio.

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rino 23 Settembre 2016 - 10:23

Conciso, sintetico e preciso. Sorvolando un attimo sulle questioni di opportunità circa lo spot pro-natalità e tornando sul contenuto vorrei segnalare i commenti di “ottavino” e “totalrec” postati all’articolo di stampo materialista pubblicato su “comedonchisciotte” da Diego Fusaro.
L’articolo è questo:
http://comedonchisciotte.org/il-fertility-day/
e i commenti dei lettori da me citati sono due perle di saggezza!
Godeteveli..

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rino 23 Settembre 2016 - 10:55

Conciso, sintetico e preciso. Sorvolando un attimo sulle questioni di opportunità circa lo spot pro-natalità e tornando sul contenuto vorrei segnalare i commenti di “ottavino” e “totalrec” postati all’articolo di stampo materialista firmato da Diego Fusaro apparso su comedonchisciotte.org tempo fa.
L’articolo è questo :
http://comedonchisciotte.org/il-fertility-day/

godetevi i commenti..non avrei saputo scrivere di meglio!

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