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Hanno vinto i buoni. Trump è diventato come loro: un terrorista

by Adriano Scianca
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Roma, 7 apr – Durante la campagna elettorale Usa, più volte abbiamo espresso il timore che, una volta eventualmente arrivato al potere, il vulcanico e originale Donald Trump potesse essere “normalizzato” dalle oligarchie e dal Deep State. E aveva sorpreso, anzi, il fatto che Trump andasse per la sua strada a testa bassa anche dopo l’elezione. Alla fine, però, ci sono riusciti: c’è voluto qualche mese, ma il cattivissimo Trump, quello che criticava le guerre Usa, è diventato buono. Cioè terrorista.

L’attacco proditorio alla Siria segna una svolta netta nell’amministrazione Usa. Segna la fine di ogni idea di discontinuità del nuovo esecutivo e il suo allineamento ai dettami neocon. Persino Obama, più per incapacità che per consapevolezza politica, aveva evitato di attaccare la Siria, iniziando un’escalation dalle conseguenze incalcolabili. Ora Trump si è fatto più obamiano di Obama. In una parola: clintoniano. La stessa dichiarazione rilasciata dopo il lancio di missili sulla Siria è inquietante: Trump si è rivolto “a tutte le nazioni civilizzate” per chiedere di collaborare all’aggressione, sperando che “il mondo si unisca agli Usa per mettere fine al flagello del terrorismo”.

Toni quasi messianici, che davvero non hanno nulla da invidiare al fanatismo guerrafondaio di Hillary. I segnali del cambio di rotta, del resto, si sommavano da un po’. Prima lo scontro con gli apparati di intelligence sul Russiagate, con tanto di dimissioni di Flynn e poi suo ritorno con una sorta di ricatto (“confesso in cambio dell’immunità”). Poi il naufragio della riforma dell’Obamacare, che magari con gli scenari internazionali c’entra poco, ma che è un segnale chiaro lanciato a Trump: basta decisionismo, basta scelte originali, per governare devi affidarti all’apparato. Infine la marginalizzazione di Bannon, che non sarà quel Rasputin nazionalrivoluzionario che piace pensare a molti, ma che era comunque il ponte con l’Alt Right, che ha posizioni non banali su alcuni temi.

Ora il cambio di rotta è avvenuto e a fomentare gli animi degli anti-trumpiani militanti resteranno le solite idiozie di cui si nutre il teatrino politico, tipo i bagni per i trans, ma, di fatto, a parte queste note di colore, il personaggio è stato del tutto normalizzato. Pericolo sventato, quindi: il despota pazzo che aveva osato persino pensare un futuro con meno guerre americane ha lasciato il passo al moderato, ponderato, equilibrato bombardatore della Siria.

Adriano Scianca

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2 comments

sonny 7 Aprile 2017 - 12:56

Non capisco più la Destra, se si lascia correre si è deboli, se si punisce si è terroristi, mi sa che forse siamo noi ad essere ridicoli!
Mi stanno sui gabbasisi la Destra che va a Sinistra e la Sinistra che va a Destra!
Un po’ di coerenza perdiana, altrimenti non so più da che parte stare, per me siete tutti da legare!

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sergio 7 Aprile 2017 - 2:14

Non bisogna farsi illusioni, la geopolitica prevale sulle idee, gli usa sono sempre gli stessi usa e getta di sempre, che ci sia obama o che ci sia trump.

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