Roma, 11 giu – Due barriere alte tre metri e lunghe complessivamente 20 chilometri segnano il confine europeo in terra marocchina. Sono i muri di Ceuta e Melilla, enclavi spagnole blindate che da anni si ergono ad avamposto dell’Ue volto a ostacolare l’immigrazione illegale e il contrabbando. Il prezzo di costruzione, 30 milioni di euro, è stato pagato dalla Comunità Europea, senza che nessun apologeta dei flussi migratori salisse sul pulpito della morale buonista per condannare questa iniziativa che avrebbe dovuto portare tutti i Gino Strada iberici a fuggire a gambe levate dalla Spagna.
L’intera struttura è dotata di posti di vigilanza alternati e camminamenti per il passaggio di veicoli adibiti alla sicurezza, illuminazione ad alta intensità e un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso con strumenti per la visione notturna. Nonostante l’opposizione del Marocco, l’agenzia europea Frontex ha pure dato il consenso all’innalzamento delle barriere che arriverà a 6 metri di altezza. Secondo inoltre uno studio dell’associazione per i diritti umani dell’Andalusia (Apdha), circa 6 mila persone sono morte dal 1997 ad oggi nel tentativo di arrivare in Spagna, lo Stato membro dell’Ue che accoglie meno immigrati nonostante sia il più vicino alle coste africane.
Il Defensor del Pueblo, l’alto commissario del Parlamento spagnolo che ha il compito di monitorare il rispetto dei diritti umani da parte delle amministrazioni pubbliche, in una relazione datata 2016 sottolineava poi “l’assoluta opposizione alle pratiche di respingimento automatico alla frontiera che si sono verificate in territorio spagnolo attraverso i perimetri di confine di Ceuta e Melilla”. Nella stessa, il commissario denunciava anche “l’alto numero di rimpatri volontari, le condizioni disumane in cui sono tenuti i migranti nei centri di permanenza temporanea di immigrati”. E’ singolare insomma che proprio la Spagna tenti oggi di darci lezioni sulla gestione dell’immigrazione, con il governo di Pedro Sanchez che si erge a buon samaritano europeo. Magari dovrebbe darci qualche dritta su come si difendono i confini, o per meglio dire avrebbe dovuto darla ai precedenti governi italiani. Perché intendiamoci, noi sui muri di Ceuta e Melilla non avremmo avuto nulla da ridire. Adesso invece facciamo notare l’ipocrisia che aleggia dalle parti di Madrid.
Eugenio Palazzini
Ceuta e Melilla ci ricordano quanto è ipocrita questa Spagna "accogliente"
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7 comments
….,e come sono falsi gli usa …
https://it.sputniknews.com/mondo/201806116108517-Deir-ez-Zor-Siria-Assad-Damasco-false-flag/
[…] Ceuta e Melilla ci ricordano quanto è ipocrita questa Spagna “accogliente” Il Primato Nazionale […]
Italia es una mierda.
[…] Forse consapevole di aver detto una grave baggianata, pronunciata oltretutto dal primo ministro di una nazione che costruisce muri per difendere le sue enclavi in terra africana, Sanchez ha provato poi a raddrizzare il tiro: “Questo ha anche a che fare con la mancanza di […]
[…] dire che non si tratta di una novità assoluta, ma di una sostituzione delle barriere già presenti nelle enclavi spagnole in terra marocchina. Alte tre metri e lunghe complessivamente 20 chilometri, da anni si ergono ad avamposto europeo […]
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