Roma, 7 dic – Una voce importante del giornalismo on line, simbolo di pluralismo e anche di letture spesso non conformiste dell’attualità, chiude i battenti. Parliamo di IntelligoNews, il sito di informazione diretto da Fabio Torriero e che, qualche settimana fa, aveva annunciato un non meglio precisato stop. Sembrava si trattasse di una riorganizzazione interna, invece oggi è arrivata la doccia fredda per tutti i lettori del portale: sul sito di Stampa Romana, organo di informazione del sindacato dei giornalisti nel Lazio, è giunto l’annuncio della chiusura. Il sito non riaprirà e il personale è stato mandato a casa senza tanti complimenti. Una storia triste sotto il profilo professionale, ma che ha un evidente risvolto politico: proprietario del giornale on line, infatti, è Gianfranco Librandi, ex deputato di Scelta Civica, già forzista, ma da poco approdato al Pd. Che i nuovi compagni di viaggio abbiano convinto l’onorevole a disfarsi di uno strumento troppo libero? “Per quattro anni e mezzo – si legge su Stampa Romana – IntelligoNews è stata una testata attiva nel mondo dell’informazione digitale. Tra accessi mensili e relativa pubblicità, senza un euro di contributo pubblico, IntelligoNews ha svolto a tutto campo un ruolo di approfondimento del dibattito, politico e non, all’interno del panorama nazionale. Un lavoro svolto da una dozzina di colleghi, tra redattori e collaboratori. Il vantaggio e il ritorno economico è stato tutto appannaggio dell’editore, l’onorevole Gianfranco Librandi, ex Scelta civica (Tci-Satelios TV Srl). Era vincente un prodotto editoriale plurale ed aperto, con opinionisti scelti con criterio giornalistico senza consultare il manuale Cencelli dell’opportunità partitica. Librandi alla fine di ottobre ha comunicato alla redazione la fine dei giochi”.
Stampa Romana sottolinea come “l’editore negli anni avesse sfruttato il lavoro dei colleghi, avendo fatto poco e nulla per regolarizzare le posizioni contrattuali e previdenziali. La lettura dei bilanci ci racconta invece tuttora una storia di assoluta sostenibilità dell’impresa editoriale. Forse ha inciso di più la collocazione di Librandi all’interno del Partito democratico. Forse Librandi con una nuova ‘divisa’ non si è sentito di assicurare la precedente linea editoriale. Stampa Romana chiede un incontro immediato con l’onorevole Librandi per individuare percorsi alternativi alla chiusura e assisterà i colleghi nella rivendicazione dei loro diritti”. Divenuto celebre per i suoi siparietti nei talk televisivi, dove ha incarnato (senza troppa difficoltà, va detto) il ruolo dell’antipatico che dice cose impopolari, Librandi non ha a che fare con la politica solo in prima persona, per il suo ruolo di parlamentare.
Grazie ai fiorenti guadagni della sua azienda di luci al led, il deputato è anche un finanziatore di vari partiti. Secondo l’Espresso, “negli ultimi due anni è riuscito nell’impresa di sostenere contemporaneamente Fratelli d’Italia, Pd, Mariastella Gelmini e gli ultimi due candidati-sindaco di Milano, Beppe Sala e Stefano Parisi”. Insomma, un politico trasversale quanto a militanza personale, tanto da essere passato da Forza Italia al Pd, trasversale in quanto a finanziamenti, che tuttavia non ha tollerato la trasversalità del proprio giornale on line, divenuto famoso tra gli addetti ai lavori per le sue interviste a 360°, dai comunisti di Rizzo a CasaPound, da Mario Adinolfi a Vladimir Luxuria.
Giorgio Nigra
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[…] il deputato di Italia viva Gianfranco Librandi i meridionali – e quindi anche sé stesso – resisterebbero di più al coronavirus perché […]