Roma, 13 set — Massacrato a bottigliate in testa senza alcun motivo — colpevole solo di trovarsi nel luogo sbagliato e al momento sbagliato — dal solito immigrato in preda al delirio alcolico che ha voluto sfogare la propria frustrazione sul primo innocente che gli è capitato a tiro. E’ accaduto a un anziano di 70 anni che si trovava alla fermata dell’autobus sul trafficato viale Palmiro Togliatti, nella Capitale. Dopo l’attacco la vittima si è trascinata sanguinante davanti al bar Mago del Caffè, a Don Bosco, dove i presenti gli hanno prestato e prime cure e hanno allertato le forze dell’ordine.

Immigrato capoverdiano massacra pensionato

Autore del pestaggio è un immigrato capoverdiano di 28 anni. Stando al racconto del 70enne lo straniero gli sarebbe comparso davanti completamente ubriaco, brandendo una bottiglia vuota e accanendosi sul malcapitato con una furia bestiale, tanto da spaccare l’oggetto contundente. Da bottiglia a coccio affilato, dunque, una situazione pericolosissima dal momento che l’immigrato non smetteva di menar fendenti contro il suo bersaglio. L’anziano è riuscito a scappare dirigendosi davanti al bar, dove è crollato in una pozza di sangue. La polizia e il personale sanitario a bordo dell’ambulanza sono intervenuti di lì a poco, trasportando la vittima in codice rosso al San Giovanni. I medici hanno riscontrato diverse lesioni oltre alla frattura scomposta del naso: la prognosi è di 30 giorni.

La cattura

Gli agenti di polizia hanno rintracciato il capoverdiano alcune ore dopo l’aggressione, mentre camminava tranquillamente per strada, ancora in preda ai fumi dell’alcol. Dopo un breve inseguimento lo straniero è finito in manette. Accompagnato in questura ha ammesso di avere aggredito il 70enne, ma solo come reazione a una presunta minaccia da parte dell’anziano. «Quel signore mi ha minacciato con un coltellino e a quel punto l’ho aggredito». Dichiarazione seccamente smentita da tutti i testimoni dell’aggressione e dal pensionato stesso. «Stavo andando a trovare i miei figli — ha risposto la vittima — e non ho mai posseduto nessun coltello». Il capoverdiano è stato denunciato per lesioni gravi e minacce. 

Cristina Gauri

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3 Commenti

  1. Il capoverdiano andrebbe ammazzato di botte, ma almeno condannarlo e cacciarlo dal paese in maniera definitiva invece di vederlo in giro dopo pochi giorni, sarebbe già qualcosa.

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