Roma, 29 gen – Qualora si tornasse alle urne oggi, nessun partito riuscirebbe a raggiungere il quorum del 40% fissato per ottenere il bonus di maggioranza. L’istituto di ricerche nazionale Demopolis ha effettuato un sondaggio sulle preferenze degli italiani e sull’eventuale affluenza alle urne, che girerebbe intorno al 66%, arrivando alla conclusione che nessuna delle possibili alleanze, escludendo le più inverosimili, è in grado di poter governare autonomamente.

“Appare oggi improbabile – spiega il direttore dell’istituto Pietro Vento – che una lista, da sola, possa raggiungere la soglia del 40%, in grado di garantire alla Camera il premio di maggioranza dopo l’abolizione del ballottaggio da parte della Corte Costituzionale. E, in ogni caso, se per ipotesi accadesse, la lista non avrebbe comunque una maggioranza al Senato dove si voterebbe con un proporzionale puro su base regionale, senza alcun premio di governabilità”. Si andrebbe a ricreare, con poche differenze, quella situazione di stallo già verificatasi nel 2013, che ha comportato alla formazione del governo tecnico guidato da Letta.

Secondo il sondaggio, se si votasse oggi dopo la modifica della consulta all’Italicum, il Pd otterrebbe 192 seggi con il 30% dei voti, il Movimento cinque stelle invece 185 seggi con il 29%, la Lega 84 con il 13,2% e infine 76 seggi apparterrebbero a Forza Italia con l’11,8%. È chiaro come in nessun caso si otterrebbe la maggioranza, anche qualora si andassero a verificare coalizioni già smentite, come quella del centrodestra con la chiara presa di posizione di Silvio Berlusconi a sfavore di una intesa tra Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. “Con i numeri odierni – spiega sempre il direttore Pietro Vento – appare difficile intravedere una possibile maggioranza parlamentare dopo la chiusura delle urne: una coalizione PD–Sinistra–Centristi, simile all’Ulivo di Prodi, raggiungerebbe oggi i 243 seggi. Uno schieramento di centro destra Salvini-Berlusconi-Meloni otterrebbe nel complesso 190 deputati. Il Movimento di Grillo, da solo, avrebbe a Montecitorio 185 parlamentari. Anche una più vasta coalizione post elettorale tra PD di Renzi, Forza Italia ed i centristi di Alfano si fermerebbe a 296 seggi: lontano dalla soglia di 316 richiesta per la maggioranza alla Camera”.

Davide D’Anselmi

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1 commento

  1. Tanto meglio per chi comanda dietro il paravento del voto: governi tecnici (per così dire) per rispondere al mantra della stabilità. Ce lo chiede l’Europa!

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