Riace, 2 ott – Domenico Lucano, il sindaco di Riace, è stato arrestato per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Locri, sono stati i finanzieri del Gruppo di Locri. Per Lucano sono stati disposti gli arresti domiciliari e per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, è stato disposto il divieto di dimora. A carico di Lucano anche l’accusa di illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
L’arresto è avvenuto nell’ambito dell’operazione denominata “Xenia”, in seguito a una serie di indagini sulla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.
Riace era salita agli onori delle cronache immigrazioniste nelle scorse settimane, quando la cittadina calabra era stata elogiata per il suo sistema di accoglienza, che aveva ripopolato il centro. Oltre seimila sono gli stranieri accolti a Riace negli ultimi anni, a fronte dei 1726 residenti. Il cosiddetto “sistema Riace” ha fatto in modo che per i seimila immigrati venissero creati progetti di integrazione e soprattutto posti di lavoro, operando di fatto una completa sostituzione del tessuto sociale esistente.
Il sindaco Domenico Lucano ha assai beneficiato a livello personale dal fatto di essere colui che è riuscito nell’operazione di sostituzione di popolo della città che amministra, e nel è stato inserito da parte della rivista Fortune tra i 50 leader più influenti al mondo. Stamattina è stato arrestato.
Anna Pedri
Arrestato il sindaco di Riace: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
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