Parigi, 8 gen – Che le scene arrivate ieri da Parigi siano agghiaccianti รจ fuor di dubbio. Lโuccisione a sangue freddo di un agente ferito che implora pietร รจ una scena che si commenta da sola per crudeltร e fanatismo. Insomma, chi ha compiuto quella barbarie va combattuto, che si tratti di un commando islamista di folli disperati o di qualcosa di piรน serio, piรน organizzato e meglio protetto.
Acclarato ciรฒ che รจ di per se stesso ovvio, restano perรฒ da capire due cose, molto meno ovvie e molto meno unanimemente condivise: combattere i terroristi, sรฌ, ma in nome di cosa? E in che modo?
La risposta alla prima domanda chiama in causa tutta la retorica di queste ore. Contro il fondamentalismo, si dice, rispondiamo con i โnostri valoriโ. Ovvero con la libertร , la democrazia, la tolleranza, lโilluminismo. Il che sarebbe piรน o meno come curare la polmonite con una bella corsetta per i boschi, a torso nudo, a gennaio.
Dal nostro rapporto con le altre etnie, culture, religioni alla gestione dellโimmigrazione, dalle nostre scelte di politica internazionale alla cura della nostra sicurezza, dalla nostra concezione della libertร dโespressione alle leggi sulla cittadinanza: tutti, ma davvero tutti i pilastri su cui si reggono โi nostri valoriโ sono messi in discussione da fatti come quelli di Parigi.
La chiamata alle armi per difendere lโOccidente dai barbari (che avvenga in chiave destrorsa e sciovinista oppure progressista e liberale) รจ surreale, perchรฉ non cโรจ nulla di piรน occidentale di questa mostruositร . In queste ore, peraltro, non รจ mancato chi ha suggerito di rispondere agli attacchi con una bella guerra. Ma a chi? Alla Francia stessa, dato che i tre attentatori erano di passaporto francese? Quindi cominciamo a dire che o si ripensa per intero il modo in cui noi percepiamo noi stessi, o la si fa finita con lโOccidente, che รจ una barca in fiamme alla deriva stile Norman Atlantic, o cominciamo a ridiventare portatori di un progetto globale di civiltร , oppure รจ tutto inutile.
La guerra al terrorismo, quella vera, la sta facendo un solo uomo e un solo popolo, nel mondo. ร Bashar al Assad. ร il popolo siriano. ร il dittatore, il nemico pubblico numero uno, quello che per la cooperante Vanessa non รจ nemmeno un essere umano. Chi ciancia contro il terrorismo e avversa Assad รจ stupido o รจ in malafede. Comunque รจ complice oggettivo dei terroristi. Sia di quelli che sgozzano in Iraq, sia di quelli che sparano a Parigi, che pare appunto fossero appena tornati dalla Siria, dove avevano combattuto nelle file dei ribelli.
Sรฌ, diciamolo: Assad aveva ragione, lโOccidente torto. Assad era nel giusto, lโOccidente si sbagliava. Assad รจ il buono, lโOccidente รจ quanto meno complice dei cattivi. Quindi se vogliamo salvare il salvabile, cominciamo a sostenere la Siria sovrana in modo serio, magari trovando anche il tempo di scrivere due righe di scuse da far recapitare in ambasciata. Questo รจ quello che cโรจ da fare. Ma la crociata per difendere lโOccidente no, vi prego. Quella fatevela da soli.
Adriano Scianca