Addirittura si scopre che il 14 gennaio 2018, per celebrare la “Giornata del migrante”, Oseghale, puro di spirito e nelle intenzioni, era pure salito sul pulpito della chiesa di Villa Potenza per leggere la lettera pastorale scritta da papa Francesco; la comunità gli aveva donato una cesta con coperte e generi alimentari. Chissà come si saranno sentiti “buoni” e a posto con la coscienza, i fedeli, in quelle circostanze. Chi lo avrebbe mai detto che due settimane più tardi, nello stesso appartamento pagato con i loro soldi, si sarebbe consumato uno dei delitti più inumani che il nostro Paese ricordi. “Ecco spiegato, forse, l’atteggiamento davvero tiepido del vescovo di Macerata e il silenzio della Chiesa su questa vicenda orribile”, ha dichiarato ad Affaritaliani l’avvocato di Pamela. Un silenzio quantomeno imbarazzante e irrispettoso: il vescovo della cittadina marchigiana infatti non si era nemmeno scomodato a benedire la lapide posta nel punto in cui è stato ritrovato il corpo smembrato della diciottenne.
Cristina Gauri
3 comments
Nulla di strano, il cristianesimo ha finalmente gettato la maschera, e sta rivelandosi in tutta la sua più pura essenza: una dottrina cripto-comunista e disgregatrice, nemica di ogni civiltà superiore, disfattista ed oltremodo nociva sul piano sociale. Ha distrutto l’ Impero Romano duemila anni fa, e minaccia di ripetere lo scempio oggi, deformando irrimediabilmente l’ identità etnica europea.
Lungi dal voler lanciare provocazioni, credo però che oggi come non mai sia assai problematico conciliare militanza identitaria e fede cattolica.
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