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Parma: stupro al centro sociale, due antifascisti ai domiciliari

by La Redazione
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stupro_parmaParma, 14 lug – Saranno sottoposti agli arresti domiciliari due dei tre militanti antifascisti di Parma indagati con la grave accusa di stupro di gruppo. Così ha deciso la Corte di Cassazione confermando il parere del Tribunale del Riesame di Bologna e bocciando il ricorso degli imputati. Inizialmente il Tribunale di Parma, pur riconoscendo la solidità dell’accusa e l’evidenza delle prove (tra le quali un filmato molto esplicito), aveva ritenuto che non fossero necessarie misure cautelari poiché dall’epoca dei fatti (2010) era trascorso ormai molto tempo. Il Riesame e la Cassazione invece sostengono che ci sia fondato pericolo di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Per un terzo indagato invece la Cassazione ha rimandato la decisione al Tribunale di Bologna.
Le accuse si riferiscono allo stupro di una giovane ragazza mantovana, appena maggiorenne all’epoca, ad opera di un gruppo di attivisti dell’estrema sinistra parmense, che si consumò nella sede della ‘Rete Antifascista di Parma’ in via Testi.
Nel suo comunicato in merito ai fatti ‘Parma Antifascista’ non prende le distanze dagli accusati ma parla di “presunto stupro” e di complotto messo in piedi dai Carabinieri con l’aiuto di un fantomatico “noto delatore” allo scopo di “criminalizzare il movimento”.
Dall’amministrazione comunale ancora nessuna presa di posizione, anche se da più parti stanno sollecitando il Sindaco a 5Stelle Pizzarotti affinché revochi i vari spazi pubblici concessi in comodato d’uso gratuito proprio all’associazione antifascista di cui facevano parte gli arrestati.

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7 comments

Marta 3 Gennaio 2017 - 11:00

Delle comitive, delle comitive composte da idioti e in questo caso bimbi minkia classe d’oro 1991 che oramai rappresentano solo se stessi, a Parma come a Milano, dove possono trovare ancora gli unici che possano “tentare” una discussione intorno a questi posti: definiti cs in realtà non più grandi di 20 mq! A Milano dove cercano ancora legittimanzione di se stessi usando il web, deve un attimo ci sono solo loro: se arrivano a contarsi fino a 4 è già grasso che cola!

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Chiaretta 8 Gennaio 2017 - 6:13

Neanche a Genova! neanche i bimbi minkia che 15-20 anni fa aderirono alla moda di dare addosso al leoncavallo – che già nella storia aveva assicurato la loro (inutile) esistenza con una particolarità, questi posti avamposto di avanguardie rivoluzionarie, più puristi di altri, ecc. non erano più grandi di 20 mq! non si conoscevano con chi aveva uno spazio riservato neanche la peggio massoneria a fianco e insomma a cercarli nelle piazze, nei concerti ecc ecc. neanche con il lanternino!
Solidaietà a questa ragazza e schifo assoluto per chi ha consednsato queste fecce! questi sono i risultati!
Una che non vuol salvare la faccia nè tanto meno a paura di perderla per non essere messa in un unico fascio!

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Luigia 8 Gennaio 2017 - 8:39

Questi qui, credono che non li vede nessuno, non che sono stati abbandonati oltre che isolati per le loro pietà umane, o che insomma, non se li è mai filati nessuno.
Poi accendi la televisione (già la televisione non si deve guardare…) e li vedi con la panza e sopra i 50 anni, il 25 aprile a Milano, che dirigono il traffico o in testa loro il corteo quando non si sono ubriacati in qualche festa, cui sono andati per ostacolare il concerto nel centro sociale più famoso (che gran lotta del cazzo che fate e continuate a fare, casomai credete di essere invisibili).

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Manuela 10 Gennaio 2017 - 1:52

Il bello è che c’è gente che ha tentato di crearsi il suo orticello anche in quest’era sui social, nella convinzione che la gente sia idiota… e al servizio. No dovete metterci il vostro nome , soliti recidivi.

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Mauro 10 Gennaio 2017 - 9:11

Due calci nei coglioni no e ecco cosa accade a coprire delle merde!

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Angelo 11 Gennaio 2017 - 1:14

Il bello è che si dicono antifascisti e poi a vedere senza tanta attenzione i loro collegamenti sui social dove forse credevano di imperare, li ritrovi a braccetto con neofascisti con la scusante “chi pratica negli stadi”.
Schifosi.

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Marianna Pink Block 15 Gennaio 2017 - 7:51

Nessuno dice che quel personaggio con la panza e sopra i 50 anni che il 25 aprile a Milano viene immortalato e regalato dai tg mentre pensa di dirigere il corteo quando non si è ubriacato in qualche festa, cui è andato per ostacolare il concerto nel centro sociale più famoso (che gran lotta del cazzo che fanno e continuate a fare…) caso mai credono di essere proprio necessari…
potrebbe benissimo mettersi una carota in bocca e fare il pupazzo di neve!
Pink Block

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