Roma, 14 mar – Da domani scuola off limits per 6,9 milioni di studenti costretti a seguire le lezioni in Dad: una proporzione di 8 su 10 (81%), degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie.

Con il cambio di colore di Lazio, Veneto e Piemonte l’incremento di alunni obbligati a stare a casa è di 1,2 milioni, che si sommano ai 5,7 della settimana scorsa. In 16 Regioni su 20 da domani le scuole saranno chiuse. Un quadro geograficamente disomogeneo che vede, confinato nelle proprie abitazioni, il 95% degli studenti del Nord e meno di due su tre nel Mezzogiorno. La media al centro di ragazzi in Dad è invece di 8 su 10. Lo riferisce Ansa.

Otto studenti su dieci in Dad (Quasi tutti al nord)

Le Regioni che vedono il maggior numero di alunni a casa sono la Lombardia con 1.401.813 alunni in DAD, la Campania con 944.993, il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l’Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231. Si salvano da questa chiusura totale la Sicilia con 613.691 alunni a scuola, la Val d’Aosta con 15.552 in presenza e la Sardegna con 169.172 alunni.

Ma le cifre potrebbero aumentare

Cifre in potenziale incremento se i governatori delle Regioni in arancione da domani dovessero disporre la sospensione delle lezioni in presenza nelle aree con più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In tale eventualità gli alunni in Dad arriverebbero a 9 su 10. Toscana e Liguria, nonostante l’indice superiore già dalla scorsa settimana, mantengono più della metà degli studenti in classe.

Sono 1,6 milioni (19%) gli alunni «sopravvissuti» che si recheranno a scuola e 6,9 (81%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% (o fino al 75%) per gli studenti delle superiori nelle poche regioni rimaste in cui è consentito. A seguire in presenza le attività didattiche a scuola sono rimasti 372.743 bambini delle scuole dell’infanzia (il 26,8%), 575.915 alunni della primaria (il 22,1%), 365.721 alunni della scuola secondaria di I grado (il 21,3%) e parzialmente in alternanza al 50% 298.156 studenti delle superiori (il 10,7%).

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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