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L'equinozio e l'equilibrio spirituale che ci manca

by La Redazione
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equinozioRoma, 16 set – Astronomicamente, l’equinozio avviene due volte durante l’anno solare, in primavera e in autunno, e segna il momento in cui il periodo diurno (ovvero quello di esposizione alla luce del Sole) e quello notturno sono uguali. Il termine deriva infatti dal latino æquinoctium, ovvero “notte uguale”.
L’equinozio è un momento di svolta, di passaggio: dall’estroversione dell’estate ricca di frutti all’introversione dell’inverno gelido, attraverso l’autunno piovoso che riporta lo sguardo all’interno di noi stessi.
È un momento di equilibrio cosmico e, come tale, sacro al dio Mithra.
Il culto di Mithra fu assai diffuso nelle legioni romane, prima dell’avvento del cristianesimo. Nel mito, il Dio Mithra nasce da una roccia con la daga e con la torcia, a significare l’impegno attivo nella vita per il trionfo della luce contro le tenebre, sia sul piano spirituale che sul campo di battaglia.
La vita dell’adepto mithraico era una tensione continua alla ricerca e alla lotta. Un culto per il quale la salvezza andava conquistata attraverso il combattimento e lo sforzo. Lo stesso sforzo che ogni giorno ciascuno di noi è chiamato a sostenere sul piano spirituale come sul piano della partecipazione, dell’impegno politico e sociale. Tutte queste fatiche, affrontate con un’attitudine positiva, ci condurranno alla certezza della Vittoria, che sul piano esterno si manifesterà insieme al successo spirituale.
Lotta sul piano spirituale e impegno nel mondo andranno quindi sempre insieme, armonizzate dall’equilibrio.
Equilibrio riflesso dalle forze cosmiche nel momento equinoziale.
Equilibrio, che ha la stessa radice di equitas, equanimitas, equus. Esprime la qualità di una costanza che non muta con le influenze esterne, ma persevera perché esprime una necessità profonda.
Equilibrio tra la lotta nel mondo (per chi la svolge) e la lotta all’interno di se stessi (idem)
Equilibrio tra piccola e grande guerra santa, come ci tramandano le nostre tradizioni più antiche.
Accrescere la consapevolezza del momento e porsi in sintonia con i cicli della natura è un elemento fondamentale per liberarsi della cappa oscura che appesantisce l’uomo medio.
Non ci saranno più allora giorni, mesi e stagioni sempre uguali ma ritmi e cicli qualitativamente differenti.
Il momento del passaggio può essere utilizzato per potenziare alcune scelte personali, come ad esempio l’inizio di un cammino interiore.
Accendere un fuoco, preferibilmente in un posto immerso nella natura, facilita la comprensione profonda.
La Luce e il calore sconfiggono sempre le tenebre e il gelo.
L’Italia sarà sempre faro di civiltà e marmo contro la palude, l’Europa armonizzerà sempre le sue genti, accomunate dal medesimo destino.
Buon Equinozio a tutti
Marzio Boni

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