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L’ipocrisia delle femministe italiane sulle “donne oggetto” di Sanremo (Video)

by Ilaria Paoletti
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Sanremo

Roma, 24 gen – Sanremo non e’ ancora iniziato ma come ha scritto il direttore Adriano Scianca, ha già rotto il cazzo. Il festival ogni anno viene annunciato da varie polemiche. Nel corso degli anni dalle bagarre di costume si è arrivati a quelle pseudopolitiche. Con Baglioni furono le sue prese di posizione sugli sbarchi, quest’anno è la volta delle femministe arrabbiate.

Il velo di Maya

Amadeus è stato a più voci definito retrogrado e maschilista per aver elogiato la capacità della sua valletta Francesca Sofia Novello di stare “un passo indietro” rispetto al suo celebre compagno, Valentino Rossi. Il conduttore ha detto l’ovvio: in fondo, per cosa è nota questa signora? Non chiediamo neuroscienziate sul palco dell’Ariston, ma le caratteristiche prese in esame da Amadeus corrispondono esattamente alle qualità per cui è stata scelta: perché è bella e perché è la “donna di”. Più che parlare dell’ipotetico maschilismo di un direttore artistico che se l’è vista probabilmente imporre dall’alto si potrebbe rispettare la scelta, “femministicamente” parlando, di una Novello – felice rotella all’interno di questo fittizio sistema definito “patriarcale”.

Hunziker: “Cultura retrograda”

A parte la Murgia, una delle critiche più feroci al Sanremo di Amadeus è arrivato con fare da catechista e tanta “umiltà” da Michelle Hunziker. La bellissima conduttrice svizzera si è ripresa in un video su Instagram. La didascalia dice: “Ho pensato molto a quello che è successo in questi giorni… per fortuna siamo in tanti a cercare di invertire una cultura profondamente sbagliata rispetto alla percezione che hanno le donne in questo paese… ma evidentemente non basta… avanti tutta!! #sanremo2020″. E nel video dice: “Ho osservato incredula come tanti quello che sta accadendo. La vecchia e sbagliata cultura è davvero ancora profondamente radicata. Preconcetti che inevitabilmente si traducono in discriminazione, violenza psicologica, fisica e, nei casi più estremi, nel femminicidio. Perché? Perché le donne vengono ancora viste come degli oggetti da possedere“.

 

Un passato da “oggetto”?

Ma rinfreschiamo un po’ la memoria: la Hunziker è divenuta famosa per aver mostrato le sue meravigliose terga nelle mutande Roberta, roba che ha senz’altro contribuito, secondo i suoi parametri, a far vedere le donne come “oggetti da possedere”. Noi non la pensiamo così, sia ben chiaro: noi rispettiamo la scelta individuale della Hunziker – e non perché siamo “femministi”. Dopodiché, la sua notorietà è aumentata per aver sposato Eros Ramazzotti. Niente da dire, erano una coppia da favola. Lei è in uno dei suoi video più famosi, quello di Più bella cosa. Ma non possiamo fingere che anche ciò, ovvero la popolarità di “riflesso” ottenuta dal marito famoso, non sia in contraddizione con gli ideali femministi propugnati dalla attuale signora Trussardi.

Sanremo e cachet “femministi”

Detto ciò, la Hunziker non ha di certo fatto “un passo indietro” rispetto a Eros Ramazzotti: negli anni si e’ meritata la sua popolarittà tanto da arrivare lei stessa a condurre il festival di Sanremo. Lo ha fatto ben due volte: la prima volta ha accompagnato l’onnipresente Pippo Baudo (roba che Amadeus in confronto è un circolo di cultura femminile). Baudo era anche il direttore artistico. Lei è stata una bellissima conduttrice vestita Armani, ma non aveva alcun potere decisionale. Inoltre, nonostante la “vecchia e sbagliata cultura” (si era addirittura nel 2008) la Hunziker ricevette un cachet faraonico. Stessa storia nel 2018, quando ha affiancato ben due uomini, Claudio Baglioni e Pierfrancesco Favino. Anche allora, qualcuno commentò su internet che era comprensibile che la Hunziker ridesse così tanto, visto che riceveva quattrocentomila euro a serata. Niente di male, in termini di sponsorizzazioni e via dicendo alla Rai sarà convenuto così: ma possiamo ben dire che la Hunziker è stata trattata egregiamente, come un uomo. Parità completa. E che se non avesse avuto in dono da Dio una bellezza pressoché perfetta da “sfruttare” con calendari e foto hot, probabilmente avrebbe avuto qualche difficoltà in più ad affermarsi come showgirl.

E le altre donne di Sanremo?

Sanremo, inoltre, non è una roccaforte maschilista: altre donne prima della Hunziker lo hanno condotto: Maria Giovanna Elmi, Loretta Goggi, Simona Ventura, Antonella Clerici e Raffaella Carrà. Tutte professioniste che per degli eventuali loro fallimenti (il Sanremo della Carrà fu purtroppo pieno di gaffe e scene dimenticabili) non hanno di certo chiamato in causa l’oppressione del patriarcato per giustificarsi.

Di inclusività perisci …

In tutto questo la diretta interessata, quella Francesca Sofia Novello difesa suo malgrado dalle femministe italiane, non è stata minimamente ascoltata da loro: lei stessa, infatti, sostiene che la gogna mediatica da loro sobillata in realtà è stata dannosa solo per le donne di Sanremo, ancor più trattate come oggetti ma questa volta dalle donne che sono rimaste “escluse”. E dire che il Sanremo pensato da Amadeus voleva proprio puntare sull’inclusività nei confronti delle donne: ne ha scelte addirittura dieci sia per affiancarlo alla conduzione sia come ospiti. Basti pensare che sul palco dell’Ariston ci sara’ la ex santorina Rula Jebreal ad esibirsi in un sermone sulla violenza di genere. Non esattamente una letteronza muta e inebetita.

Femminismo o “barbarie”?

Cosa spinge personaggi come la Murgia e la Hunziker, dunque, a intervenire così prontamente al primo avviso di “mascolinità tossica”? Più che la voglia di correre in soccorso ad una giovane inesperta ignobilmente mercificata in diretta tv, sembra che in alcuni casi vi sia una sorta di “senso di colpa” derivante dall’essere state a propria volta degli “oggetti”, e felici di esserlo (ma che non si dica) – dall’altra pare che vi sia la volontà di dire la propria su tutto, anche quando – per questioni relative alla mera ipocrisia – sarebbe bene fare “un passo indietro”. 

Ilaria Paoletti

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6 comments

Sergio Pacillo 24 Gennaio 2020 - 9:47

Mi piacerebbe un papa femmina.

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carlo 25 Gennaio 2020 - 9:12

a me una mamma transex non operata

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Giorgio 25 Gennaio 2020 - 10:26

Complimenti alla chiarezza ed incisività della giornalista.

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Cesare 26 Gennaio 2020 - 2:48

Ce lo dicono ogni giorno.Il maschio, specie se bianco, è sempre un violento, violentatore,razzista omofobo,femminicida, inquinatore, colonizzatore,etc.etc.Le donne invece sono tutte brave e buone e mai colpevoli di niente.
Tutta questa storiella serve,oltre a creare conflitti anche tra i 2 sessi al fine di “dividi et impera”, a disgregare ogni figura maschile nelle società femminilizzandola e rendendo cosi’ il popolo completamente inoffensivo.L’obiettivo è di levare ogni autorità maschile diversa da quella dello stato plutocratico.Stato totalmente in mano alla dittatura finanziaria straniera(quella si’ maschile) che crea tutto il denaro al mondo a costo zero ed in forma privata(anche FED, Banca d’Inghilterra, d’italia,BCE ,etc. etc sono tutte private!!)
Alle elites occulte massoniche (anche qui maschile) serve un popolo senza identità famigliare, religiosa,nazionale e perfino sessuale al fine di avere un individuo isolato,confuso e schiavizzabile sin da piccolo.

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Sergio Pacillo 26 Gennaio 2020 - 8:53

Condivido pienamente.

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Bracco 9 Aprile 2020 - 5:18

Stracondivido.
Poi si accusa i giovani di essere egoisti, edononisti, mammoni, choosy, etc… Etc..
Perché non mettono al mondo figli, ma se già i rapporti tra i sessi li hanno resi complicati, oltre ad aggiungere precarietà lavorativa e altro. Miracoli non ne possono fare.
Ma oggi solo i sepolcri imbiancati hanno l’ultima parola.

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