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Quando gli antifascisti colpiscono le librerie

by Eugenio Palazzini
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libreriaFirenze, 15 gen – La libreria Il Bargello è stata assaltata da un gruppo di venti persone a volto coperto. Hanno distrutto la vetrina lanciando all’interno mattoni, bottiglie, petardi. Una ragazza è stata aggredita, per il gruppo andava punita perché insieme ad altri militanti gestisce uno spazio di CasaPound che vende libri. Si, a Firenze, città simbolo dell’arte e della letteratura italiana, c’è ancora qualche pazzo che pensa di avere il diritto di ispirarsi ad un grande poeta del novecento e diffondere cultura. Quindi nulla di strano se un branco di zombie che rivendica il diritto alla barbarie decide di scagliarcisi contro al grido di “10, 100, 1000 Acca Larentia”, inneggiando cioè all’assassinio a sangue freddo nel 1978 di tre ragazzi non ancora ventenni militanti del Fronte della Gioventù. Va tutto bene, gli zombie sono antifascisti, quindi nessuna levata di scudi da parte dell’intellighentia italiana, nessun premio Nobel alla Dario Fo a indire manifestazioni di “libertà e giustizia”, nessun programma televisivo ad hoc condotto dal Formigli di turno per illustrarci il concetto di democrazia.

La musica non suonò diversa neppure quando lo scorso aprile venne devastata la libreria Ritter a Milano o quando in Francia nel cuore di Parigi venne assaltata la libreria Facta durante una manifestazione antifascista “contro l’omofobia e le forze reazionarie”. E neppure quando un gruppo, sempre di incappucciati, distrusse un anno fa la libreria Europa a Barcellona. Anche in quei casi nessuna riprovazione intellettuale, nessuna ferma condanna. Si trattava pur sempre di “covi fascisti” da “chiudere con il fuoco”, andava bene così. Come forse per qualcuno va bene così anche quanto successo ieri a Firenze. Eppure, a dispetto di quanto sentenziato da molti, non c’è affatto uno scontro tra fazioni in atto. C’è chi assalta librerie e chi le apre, chi tenta sistematicamente di impedire iniziative politiche e chi invece le promuove. E’ così da anni, eppure a qualcuno fa comodo sostenere il contrario perché serve ad alimentare lo spauracchio degli opposti estremismi che si fanno la guerra.

D’altronde gli spiriti liberi della cultura europea che straparlano di “nazisti che bruciano libri” sono cresciuti a pane e György Lukács, il noto filosofo e critico letterario marxista, massimo consulente del “Catalogo della stampa fascista e antidemocratica”, un index librorum prohibitorum articolato in tre fascicoli redatto tra il 1945 e il 1946 con il compito di segnalare i libri che non si dovevano leggere, da requisire nelle librerie e nelle biblioteche per poi bruciarli. Un catalogo che comprendeva, tra i tanti celebri autori, scrittori del calibro di Maurras, Moeller van den Bruck, Céline, Ossendowski, Carl Schmitt, Werner Sombart e tra gli italiani Gentile, Papini, Oriani, Panunzio, Evola e molti altri “innominabili”, i cui scritti andavano cancellati per sempre. Non soltanto libri, anche manifesti, volantini, persino spartiti musicali indigesti al famigerato Catalogo dovevano finire al macero. Poi Lukács procedette con la Lista B, quella riguardante direttamente gli intellettuali e i pensatori che andavano rimossi, condannati all’oblio e alla morte civile. Si chiamava “piano per l’allargamento delle basi della cultura”, che a dispetto del nome la cultura la riduceva agli scritti di autori giudicati arbitrariamente accettabili.

A Firenze ieri nel nome dell’antifascismo si è voluta ribadire la Lista B, nella città emblema della cultura italiana dove tra l’altro qualcuno ha pensato bene di dedicare un’aula della facoltà di Scienze Politiche a Bruno Fanciullacci, l’assassino di Giovanni Gentile. Colui che la facoltà di Scienze Politiche la creò, proprio a Firenze. Perché aveva inteso in ben altro modo il concetto di “allargamento delle basi della cultura”.

Eugenio Palazzini

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4 comments

Anonimo 18 Gennaio 2016 - 6:51

Che schifo di classe politica e culturale ormai regna ….non parliamo della gentaglia che con la violenza pensa di essere meglio degli altri …e chi li protegge sono complici , ma rileggendo la storia …soccorso rosso e poi in regalo si vola in senato
Corsi e ricorsi storici

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Anonimo 18 Gennaio 2016 - 6:58

Del resto siamo nel paese dove chi esercitava decenni fà aborti illegali poi andò in senato e si abbraccia con “cattolico” che perdona senza che nessuno si sia mai ravveduto
Menomale che ci hanno liberato ,e si hanno fatto la guerra mondiale per salvarci—- , e la gente indottrinata crede ancora a queste bufale
Oggi la turchia ha attaccato un paese cristiano in iraq ….giusto per dire

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andrea 11 Aprile 2016 - 5:27

Non so se si possa parlare di libreria e di cultura se era uno spazio di Casapound. Che libri ci saranno stati? Probabilmente tanta spazzatura. Ah forse c’era il “libro” di Salvini… Non capisco come si possa parlare male di antifascismo, vi ricordo che il fascismo è vietato per legge (se questo paese fosse serio posti così non ci sarebbero nemmeno). Essere contro il fascismo è come essere contro i ladri, è normale.

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Arturo 4 Maggio 2016 - 4:05

Prima vai a vedere poi giudica!
Il fascismo è vietato per legge perchè gli statunitensi avevano e hanno PAURA della riforma sociale dello stato italiano che fece scatenare la guerra grazie al massone Rosveelt che nel 1934 però mandò 2 tecnici MOLEY e REXFORD a studiare l’Italia unica nazione al mondo a non aver risentito della crisi del 1929 mentre gli usa erano in ginocchio e come soluzione per risollevarsi scatenarono la 2a guerra mondiale ed oggi, attraverso la NATO ed i suoi alleati cercano di scatenare la 3a!

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