Roma, 30 gen – Lieve miglioramento nei dati relativi al mercato del lavoro. Nel mese di dicembre, secondo i dati Istat, il numero dei disoccupati è sceso a 3 milioni 332mila unità, registrando così un calo del 3.2% rispetto a novembre. Impietoso invece il raffronto con l’anno precedente: +2.9% (+95mila lavoratori) rispetto a dicembre 2013. Discorso analogo per il tasso di disoccupazione, che scende dello 0.4% su base mensile ma aumenta dello 0.3% sull’anno.
Si tratta, comunicano dall’istituto di statistica, del “primo segnale di contrazione della disoccupazione dopo un periodo di crescita che si è protratto nella seconda metà dell’anno”. Aumenta, sia pur di soli 0.2 punti percentuali, il tasso di occupazione. Situazione analoga si era verificata nel mese di settembre e aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza, non confermata però nel periodo immediatamente successivo.
I dati positivi, tuttavia, nascondono in sé più di un’insidia: a fronte della riduzione dei disoccupati, aumentano dello 0.2% gli individui inattivi.Essendo il tasso di disoccupazione il rapporto fra persone in cerca di lavoro e totale della forza lavoro disponibile, la riduzione del numeratore porta automaticamente al calo del tasso in sé. In questo caso, quindi, il dato apparentemente positivo è dovuto in larga parte allo scoraggiamento di chi non è più alla ricerca attiva di un lavoro.
Inversione di tendenza anche per la disoccupazione giovanile che si attesta al 42%, il minimo da un anno. Anche qui, a fronte dell’aumento degli inattivi (+0.9%) fra i giovani tra i 15 e i 24 anni, vale un discorso analogo -e con maggior peso- a quello fatto in precedenza sulla scarsa fiducia nell’ottenimento di un’occupazione.
Filippo Burla