Riassumendo, gli occupati a marzo sono diminuiti di circa 7.000 unità rispetto a febbraio, aumentano i prezzi e torna ad aumentare anche la disoccupazione. A questo punto c’è da chiedersi ancora una volta dove siano le istituzioni e tutti coloro che fino ad un mese fa esultavano per la diminuzione della disoccupazione e che dovranno ora constatare, ma probabilmente già ne erano a conoscenza, una diversa ed amara realtà.
È evidente che si trattava dell’ennesimo grande bluff, un diversivo di massa per dire “va tutto bene” nascondendo una situazione estremamente difficile per la maggior parte dei cittadini italiani, perché la disoccupazione, come anche l’occupazione precaria o in nero, entrambe mal retribuite che non garantiscono una vita dignitosa all’italiano come garantito sulla carta dall’articolo 36 della Costituzione, continuano a far parte di una realtà che è paragonabile ad una ferita sanguinante impossibile da rimarginare se non si prendono provvedimenti seri, fare finta di nulla e gridare all’ottimismo nelle prime pagine di tutti i quotidiani non è infatti la soluzione, perché non sarà mai uno 0,1% in più del Pil o dell’occupazione a dare il pane, il lavoro, la casa e la dignità al popolo italiano.
Davide D’Anselmi
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