L’aggressore è stato arrestato, circondato da un lago di sangue, senza che opponesse alcuna resistenza agli agenti. Secondo la Polizia non dovrebbe esistere alcun legame tra la tragedia e l’Islam radicale, quindi all’ondata di terrorismo che sta stravolgendo l’Europa, in quanto si dovrebbe trattare di un episodio strettamente familiare ed isolato. La Polizia francese invita alla prudenza e a non scatenare isterismi inutili e dannosi (forse in vista delle nuove elezioni?). In pratica, secondo le fonti della polizia è l’ennesimo squilibrato che uccide in nome di Allah. Ben diverso è quello che viene riportato da “Le Parisien”, un altro giornale molto noto, raccontando che il ragazzo avrebbe urlato non solo il ben noto grido jihadista di “Allah è grande”, ma anche altre frasi sempre radicate all’Islam radicale. Un residente del palazzo in cui è avvenuta la tragedia riporta: “C’era sangue dappertutto” aggiungendo: “Sono sceso e ho visto un corpo nell’androne delle scale, un corpo nel cortile e una persona seduta lì accanto mentre tutt’attorno c’erano vigili del fuoco e agenti di polizia”.
La Francia torna nel panico, considerando anche gli avvenimenti di ieri dopo alla sede del Fondo Monetario Internazionale e la sparatoria in un liceo a Grasse. Ciò che più dovrebbe far riflettere è dove è avvenuta la tragedia, ovvero in via Montreuil, nell’11esimo arrondissement, vicino alla Bastiglia, un tempo simbolo antagonista di quella lotta per la “libertà, uguaglianza e fraternità” che portarono alla morte del Re Luigi XVI di Borbone e l’instaurazione della prima Repubblica di Francia, era il 22 Settembre 1792. Un avvenimento del tutto occidentale, che si basa su umanesimo e illuminismo, concetti del tutto ignoti alla cultura e tradizione orientale. Concetti oscurati adesso da urla gridate in arabo, dal sangue e dal terrore di un Islam sempre più radicale, che getta la sua ombra, di terrore e follia, in tutta l’Europa occidentale.
Davide D’Anselmi