Roma, 15 mar – L’Europa si blinda. Col passare dei giorni i numeri del contagio da coronavirus rassomigliano sempre più a un bollettino di guerra: e il Vecchio Continente si barrica per contenere i danni di un’epidemia che sta mettendo a durissima prova i sistemi sanitari ed economici dei Paesi dell’Unione.
Spagna
“È il momento della responsabilità e della disciplina sociale. È necessario proteggere le persone, proteggendo noi stessi”, ha dichiarato il premier spagnolo Pedro Sanchez annunciando al Paese i provvedimenti varati, che vietano ogni spostamento se non “per acquistare prodotti alimentari o farmaceutici” e prevedono la chiusura di “tutte le attività commerciali, ad eccezione delle necessità di base”. Le misure sono in vigore per 15 giorni, ma possono essere passibili di proroga. La Spagna da giorni è il secondo Paese in Europa dopo l’Italia per il numero di casi positivi di coronavirus: secondo El Pais i contagi sono già 6400 (+1500 nel giro di 24 ore) e 192 i morti. Il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di allarme. Madrid, la più colpita dell’epidemia, è diventata una città fantasma. Vacilla il sistema sanitario pubblico. Anche la moglie del premier spagnolo, Maria Begona Gomez Fernandez è stata trovata positiva al test anche se “sta bene e rimane assieme al marito nel Palazzo della Moncloa”.
Germania
In Germania c’è la serrata delle scuole. I 16 Länder tedeschi hanno preso di comune accordo la stessa decisione, con un provvedimento che durerà fino al 20 aprile. La Turingia vieta tutti gli eventi pubblici con oltre 50 partecipanti fino al 10 aprile. Sconsigliate vivamente le manifestazioni con meno di 50 partecipanti. Nemmeno l’amichevole Germania-Italia, in programma il 31 marzo a Norimberga, in Baviera, verrà disputata. E a Berlino chiudono i locali, ristoranti, bar e discoteche, seguendo a ruota musei, biblioteche e teatri. Nel Nordreno Vestfalia, il ministro Armin Laschet sostiene che i tedeschi dovranno far fronte “a una prova enorme, probabilmente la prova più ardua della storia del Land”. Sono 4985 i casi confermati e 9 le morti.
Belgio
Da lunedì tutte le scuole belghe saranno chiuse; i negozi subiranno la serrata nei fine settimana, ad eccezione delle farmacie e dei negozi di alimentari. Con 689 casi e 4 morti, il governo raccomanda gli anziani a rimanere a casa. Sospese tutte le attività ricreative, chiusi anche bar e ristoranti.
Austria
L’Austria, con 655 casi positivi e un decesso, chiude tutto: il cancelliere Sebastian Kurz annuncia la serrata di negozi, ristoranti, parchi giochi e campi sportivi. Come in Italia, solo gli spostamenti inderogabili e giustificati saranno consentiti. Si fermano anche i voli di linea verso Russia, Ucraina e Gran Bretagna.
Repubblica ceca
Tutta la Repubblica Ceca sarà messa in quarantena. Lo ha annunciato il premier Andrej Babis secondo quanto riportato dall’agenzia Ctk. Secondo il ministero della Salute ceco, oggi nel Paese ci sono 214 casi di Covid -19, un aumento di 25 unità rispetto a ieri.
Francia
In Francia, con 4.469 contagi e sono 91 i decessi, il premier Edouard Philippe ha proclamato la chiusura di tutti i luoghi pubblici “non indispensabili”, dai negozi ai ristoranti, dai musei ai luoghi di culto. Nonostante ciò da questa mattina circa 70 mila seggi elettorali sono aperti in tutto il Paese per consentire il primo turno delle elezioni comunali. Quasi 48 milioni di elettori sono chiamati a eleggere i sindaci di 35 mila comuni. A rischio anche lo svolgimento del Festival di Cannes, la pandemia non è riuscita a fermare l’ennesima protesta dei gilet gialli. Intanto si registra un secondo caso di positività al virus nel governo di Parigi: si tratta della sottosegretaria Brune Poirson
Gran Bretagna
La Gran Bretagna è a quota 1.140 contagi; raddoppiano in un giorno i morti, da 11 a 21. Secondo i media, in settimana potrebbe essere varata una legge di emergenza che prevede lo stop ai raduni di grandi dimensioni. Una misura metterebbe così a rischio lo svolgimento del torneo di tennis di Wimbledon e del festival musicale di Glastonbury, programmati per giugno.
Aldo Milesi
2 comments
….che terrore..tranne Germania e Inghilterra e un po meno i franciosi…gli austriaci deludenti, ma non è colpa loro, ma di quella ” fighetta ” che hanno a capo..
[…] Coronavirus, a che punto è il resto d’Europa? Tutte le misure… […]