Tripoli, 22 feb – Sono 74 i corpi rinvenuti nella zona di Al Harsha, lungo la costa di Zawya che si trova a circa 50 chilometri ad ovest della capitale della Libia. A comunicarlo è un tweet della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Il portavoce della Mezzaluna Rossa, Mohamed Misrati, ha inoltre riferito all’Ansa che è stata ritrovata una imbarcazione simile ad un peschereccio in grado di contenere dalle 100 alle 120 persone. Considerando che generalmente in questi mezzi di trasporto si imbarcano un numero spropositato di persone, è molto probabile che, al momento del disastro, l’imbarcazione fosse sovraffollata; non si esclude quindi la possibilità di ritrovare altri corpi in mare. Non sono note le circostanze in cui è avvenuta la tragedia: Misrati ha dichiarato che i corpi delle persone provengono da diverse zone del continente nero, paesi subsaharani, Sahel e Corno d’Africa. L’unica destinazione possibile per queste persone era, ancora una volta, l’Italia, ma nelle coste italiane non sono mai arrivati ed il mare li ha riportati, privi di vita, in quelle libiche.
Poche ore fa è intervenuto, sulla questione, anche Papa Francesco tramite il “Forum su migrazioni e pace di Roma” lanciando un “invito combattere l’indole del rifiuto verso i migranti” che, secondo il pontefice, devono trovare una “sistemazione in spazi adeguati e decorosi che non sono i grandi assembramenti che creano situazioni di vulnerabilità e di disagio”. Il problema dei migranti è molto più complicato di quello che il pontefice espone e di certo non è riassumibile al semplice concetto di “indole”, ovvero: una inclinazione naturale che concorre a definire il carattere individuale. Perché se Papa Bergoglio si riduce a questa definizione, l’italiano è razzista a causa della sua indole innata e non perché da anni queste migrazioni lo hanno portato all’esasperazione. Il pontefice conclude l’invito chiedendo di aprire “canali umanitari accessibili e sicuri per quanti fuggono da guerre e persecuzioni, spesso nelle mani di organizzazioni criminali senza scrupoli”. Certo è discutibile la modalità di apertura di questi “canali umanitari”, che sembra quasi un invito ad andare a prendere gli immigranti direttamente dalle coste africane per poi dargli un passaggio lungo il mediterraneo e portarli sul nostro suolo nazionale.
Ricapitolando quello che ha detto Bergoglio quindi, le 74 persone che hanno perso la vita in Libia, insieme alle altre vittime dovute a questo traffico umano di immigrati, sono una conseguenza dell’indifferenza di chi non ha organizzato questi corridoi umani sicuri; mentre il razzismo che serpeggia in Italia è causato dalla “indole” di chi rifiuta persone che “fuggono dalla guerra e dalle persecuzioni”. Poco importa se l’accoglienza indiscriminata ha favorito questo commercio e poco importa se l’integrazione forzata, di chi non si vuole adattare, ha creato disagio, stupri e violenze. Perché sono queste le vere cause scatenanti del presunto razzismo, non l’integrazione insufficiente o la mancanza di corridoi umanitari; finché tutto questo non viene realizzato dalle istituzioni, dal pontefice e da chi permette tutto questo, il problema non verrà mai risolto, ma forse non si vuole risolvere e si preferisce attribuire colpe a chi, in realtà, non con tutto questo non c’entra niente.
Davide D’Anselmi
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Arrivano a centinaia di migliaia rischiando la vita, ma coi corridoi umanitari senza rischi, ne arriverebbero a centinaia di milioni!
Questo Papa musulmano non lo vogliamo, ridateci Benedetto XVI.