Londra, 27 mag – Nel Regno Unito alle Europee si registra un crollo verticale dei Conservatori di Theresa May, conseguenza diretta del trionfo del neonato Brexit Party di Nigel Farage. Insomma, gli elettori britannici hanno ribadito il loro “no” all’Unione europea e bocciato senza appello i Tory, puniti proprio per aver fallito nel compito di traghettare la Gran Bretagna fuori dalla Ue. Il voto alle Europee – di per sé paradossale, visto che i neoeletti europarlamentari britannici decadranno appena sarà conclusa la Brexit – sancisce un terremoto epocale: oltre il 32% dei consensi per la formazione euroscettica di Farage, seguita a sorpresa dai liberal-democratici europeisti con il 20,5%, mentre i Tory crollano sotto il 9% dei consensi (è il peggior risultato dal 1832). Anche il Labour di Jeremy Corbyn registra un vero e proprio tracollo, con il 14%, mentre segnano un notevole avanzamento i Verdi, con il 12,2% dei voti, in linea con la tendenza registrata in molti Paesi Ue.
Farage: “Vogliamo far parte del team per la Brexit”
“Si profila una grande vittoria per il Brexit Party, e questo mi piace”, ha detto Farage a urne ancora calde, lui già artefice della vittoria del “leave” nel referendum del giugno 2016, all’epoca a capo di un altro partito, l’Ukip. E ora rilancia, annunciando di voler far parte del team che negozierà” l’uscita del Regno Unito dalla Ue. “Se non lasciamo l’Ue il 31 ottobre, i risultati di stanotte saranno ripetuti nelle elezioni generali“, ha affermato Farage.
Tory: “Ultimo avvertimento, ora subito la Brexit”
In casa Tory invece si respira aria di sconfitta. “Ce lo aspettavamo, ma è comunque un risultato doloroso. A questo punto per il nostro partito il rischio è di natura esistenziale, a meno che non riusciamo a serrare le fila per fare la Brexit“, è l’ammonimento di Jeremy Hunt, uno dei candidati alla successione della May (che darà le dimissioni il 7 giugno) nonché ministro degli Esteri. Boris Johnson, che quasi sicuramente sarà il nuovo leader dei Conservatori, ne è convinto: “Per ottenere quello che vuoi devi essere pronto a sbattere la porta”, aveva detto due giorni fa, proponendo di tornare a negoziare con la Ue, riaprendo i termini della discussione. Oggi poi rilancia, parlando con il Daily Telegraph: gli elettori hanno rivolto al partito “un avvertimento finale”. “Se andremo avanti così saremo licenziati: allontanati dall’incarico di guidare il Paese”, sottolinea Johnson.
I Laburisti chiedono nuove elezioni
Il leader laburista Corbyn dal canto suo chiede nuove elezioni: “Dato che i conservatori si stanno dissolvendo e non possono più governare mentre il Parlamento sembra entrato in stallo – ha detto – questo tema deve tornare al popolo, tramite una nuova elezione parlamentare oppure attraverso un referendum“. In verità, un secondo referendum sulla Brexit, dopo il successo enorme di Farage (primo partito nell’Europarlamento con 29 seggi), è del tutto inutile: gli inglesi hanno appena votato “no” alla Ue, per la seconda volta.
Adolfo Spezzaferro