TrumpRoma, 5 feb –  Il giudice federale di Seattle, James Louis Robart, ha accolto la richiesta di Bob Ferguson, politico democratico e procuratore dello Stato di Washington, portando così alla sospensione temporanea dell’ordine esecutivo disposto da Donald Trump che blocca l’ingresso di persone provenienti da sette paesi musulmani, ovvero Siria, Iraq, Iran, Somalia, Libia, Yemen e Sudan. La Casa Bianca, dopo aver definito “scandalosa” la decisione del giudice federale in una nota prontamente cancellata, ha dichiarato di voler fare al più presto ricorso presso il dipartimento di Giustizia, per il semplice motivo che l’ordine esecutivo, disposto da Trump, ha il compito di “proteggere il paese” e il presidente ha “l’autorità costituzionale e la responsabilità di proteggere il popolo americano”.

Dall’altra parte, l’esponente democratico Bob Ferguson, che ha presentato la richiesta di sospensione lunedì scorso, ha dichiarato: “oggi ha vinto la Costituzione”, aggiungendo che “nessuno è al di sopra della legge, neanche il presidente”. Se pochi mesi fa si ironizzava su un parallelo tra l’ex presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi e l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ora questo accostamento è quanto più veritiero, almeno per quanto riguarda lo scontro con la magistratura. Uno scontro che, per ora, ha portato alla “vittoria” politica dei democratici, ma questa è solo una battaglia di quella che si preannuncia essere una lunga guerra; la sospensione dell’ordine esecutivo di Trump infatti è solo una misura temporanea e può essere revocata dallo stesso giudice Robart o da un organo giudiziario superiore qualora la Casa Bianca vi faccia ricorso.

È abbastanza deplorevole parlare di “vittoria costituzionale” quando l’intera Europa è sotto la minaccia di un terrorismo violento ed imprevedibile, che ha l’obiettivo di colpire il cittadino comune per gettare la società occidentale nel caos e nel terrore. Solo l’altro giorno, a Parigi, si è verificato l’ennesimo tentativo di aggressione da parte di un estremista sotto il grido di battaglia di “Allah Akbar”. In questo clima di tensione i democratici, invece di proporre una modifica all’ordine esecutivo, oppure presentare una proposta alternativa volta però a proteggere i cittadini americani, preferiscono fare semplice opposizione e demagogia liberale. Viene da domandarsi se il loro obiettivo sia veramente quello di far trionfare la “Costituzione” e di costruire qualcosa di concreto per il paese, oppure sia quello di guadagnare consensi e minare la stabilità del presidente in carica da poche settimane, che ha dimostrato però con i fatti di mantenere fede a quanto detto in campagna elettorale.

Davide D’Anselmi

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.

La tua mail per essere sempre aggiornato

1 commento

  1. Ma non è che qualunque cosa dica o faccia Trump deve andare bene per forza, l’ha letto l’ordine esecutivo ? Se fosse stato davvero contro il terrorismo avrebbe incluso anche i sauditi,egiziani e libanesi ( torri gemelle) e non l’ha fatto; se fosse stato contro l’islam avrebbe incluso tutti i paesi islamici e non l’ha fatto. Quello che ha fatto è stato solo buttare fumo negli occhi dei suoi elettori.E’ la più alta carica degli usa e scrive su twitter ” un cosiddetto giudice…” contro il magistrato che gli aveva bloccato l’ordine esecutivo… Trump sta sfasciando il Paese ed è l’unico con una faccia di bronzo tale da poterlo fare.

Commenta