Roma, 29 gen – Davvero gli italiani si sono trasformati in un popolo di aguzzini, mandria di sadici razzisti che gode delle sofferenze altrui, massa desensibilizzata all’etica che considera ormai un disvalore la solidarietà, la carità, l’aiuto al sofferente? La lettura che i media di sinistra stanno dando della vicenda Sea Watch 3 sembrerebbe giungere a tali conclusioni. Del resto i sondaggi parlano chiaro: nel giro di una settimana, la linea dura di Matteo Salvini contro l’imbarcazione della Ong con 47 immigrati a bordo ha fruttato al ministro dell’Interno più di un punto percentuale di consenso in più. Tutte le rilevazioni mostrano che la percentuale di italiani favorevoli alla chiusura dei porti è largamente maggioritaria, ben oltre la quota di fan del leader leghista, e persino tra gli elettori di sinistra una parte consistente non vede di cattivo occhio la linea dura. Come è spiegabile tutto ciò? I media di sinistra di cui sopra, dopo aver posto allarmati la questione, si danno anche una risposta: è colpa della propaganda.
Per la sinistra l’immigrazione non è un problema reale
Non esiste alcun problema immigrazione, ma una narrazione tossica lo crea ad arte, caricando sulle spalle degli incolpevoli migranti pregiudizi infondati. Da qui la soluzione che da quelle parti va per la maggiore: non occorre intervenire sulla realtà, dato che nella realtà non esiste alcun problema, ma nel linguaggio, nella comunicazione. La battaglia, secondo la sinistra, è tutta sul versante delle parole, non su quello delle cose. Bisogna quindi produrre codici orwelliani per giornalisti, con le parole da usare e quelle da non usare, bisogna sfornare contro narrazioni commoventi di migranti bravi, belli e buoni, etc. Va da sé che, così facendo, la sinistra affonderà sempre di più nella propria cecità di fronte al reale. E questo, ovviamente, è un bene. Il quesito iniziale, tuttavia, merita di essere posto di nuovo, a prescindere dagli psicodrammi progressisti: perché la sorte (comunque drammatica, su questo non ci sono dubbi) dei 47 poveracci sulla Sea Watch 3 commuove sempre meno? Per una serie di ragioni, che cercheremo di elencare.
Perché i 47 “migranti” sulla Sea Watch non commuovono più?
1) Perché non sono “solo 47”, come una retorica ingenua si sforza di dire. È ovvio che 50 immigrati in più o in meno non fanno la differenza. Ma isolare artificialmente un barcone dal fenomeno globale che riguarda centinaia di migliaia (e, potenzialmente, milioni) di persone è un giochino che non regge. Dire no a questi 47 significa dire no ai prossimi 47, e a quelli dopo, e a quelli dopo ancora e a tutti quelli che aspettano di partire. Significa dire un no di principio a un evento colossale.
2) Perché troppe bugie sono state dette sugli sbarchi, generando alla fine un effetto “al lupo, al lupo!”. Alle “donne e bambini” ormai non crede più nessuno, il grosso degli immigrati sono giovanottoni in età da militare. Quando sono minorenni, sono per lo più uomini fatti a ridosso della maggiore età, se non finti tali. La maggior parte di loro, inoltre, non fugge da alcuna guerra e non ha i requisiti per restare qui. Con il risultato che, se domani arrivasse davvero un barcone di donne in fuga dalla guerra, non ci crederebbe più nessuno.
3) Perché nella bella e nobile parola “salvataggio” sono stati ficcati a forza concetti che con essa non hanno nulla a che vedere e che generano un effetto a cascata che giustamente gli italiani rifiutano. “Salvare” non significa necessariamente “far sbarcare”; “far sbarcare” non significa necessariamente “accogliere”; e “accogliere” non significa necessariamente “trasformare in nuovi italiani”. Ma la sinistra ha giocato irresponsabilmente a questo gioco, facendo della solidarietà un cavallo di Troia. La verità è che chiunque sarebbe favorevole ai salvataggi in mare, se poi si avesse la certezza di una gestione rigorosa, equilibrata, ferma delle persone salvate. Ma il concetto di “salvataggio” è stato reso tossico da quando lo si è reso una via informale per l’insediamento di masse allogene nella nostra terra. Ti salvo = metti radici qui. È questo che gli italiani rifiutano. Non la solidarietà in sé, ma i truffatori senza scrupoli che la vampirizzano.
Adriano Scianca
9 comments
Ma ai terremotati,ai poveri pensionati e ai disoccupati e poveri italiani ,i sinistridioti proprio non ci pensano! Contano solo i clandestini! Arrivano e sembrano pecorelle smarrite,poi imparano subito a delinquere.Porti chiusi e che gli italiani si decidano a scendere in strada contro chi ci vuole invasi! E poi complimenti a questi cosiddetti profughi.Abbandonano donne,vecchi e bambini in patria e vengono a farsi mantenere da noi.Che cuori da leone!!
Un articolo molto chiaro che utilizza termini corretti ed equiibrati.
Gli individui peggiori protagonisti di questo grave problema sono quelli che affermano che “con i migranti si fanno piu’ soldi che con la droga …”, i fomentatori irresponsabili che vogliono costruire un industria infame sulla sorte di quelli che in buona parte sono “poveracci”.
Concordo su tutto. Anche perché la povera nostra Nazione, è ormai seppellita dalla peggiore immigrazione d’europa : basta guardarsi intorno.
Perfetto, grande Adriano Scianca, gli allogeni non devono mettere radici sul Nostro Suolo Patrio!! Questo è il concetto basilare! Poi possiamo anche salvare, eventualmente e in circonstaziati casi accogliere, ma mai trasformare degli allogeni in residenti e poi in cittadini! Ma il problema in questa Nazione è una magistratura tossica, infetta, antinazionale così come la casta massmediatica e intellettuale cresciuta nell’aveo del cattomarxismo! Salvini può essere un argine momentaneo, ma la sfida necessita di un fronte politico ideologico di ben altra schiatta!!
di più….queste povere persone pagano dei malavitosi per farsi mettere consapevolmente in pericolo nelle acque del mediterraneo così da essere ‘salvati’ come ‘naufraghi’ per il solo scopo di attirare le nostre leggi sull’ingresso in Italia….se non è truffa questa, così come è truffaldino chiamarli appunto naufraghi
Le cazzate sinistre,le menzogne piddine oramai colpiscono solo i cerebrolesi………gli italiani sono stufi di parassiti nullafacenti, politicanti ignobili,senza dignità e senza pietà per i milioni di italiani che sono alla canna del gas e stringono la cinghia,pur pagando regolarmente bollette e tariffe……..i comunistoidi sono traditori della patria e vogliono la dittatura della fecciaglia africana spacciatrice, negroide o magrebina maomettana che sia……… penosi, luridi e vomitevoli.
Purtroppo gli africani hanno dimostrato una volta per tutte di che pasta sono fatti.
Dopo aver impetrato l’indipendenza dagli stati colonialisti (sostenuti ad arte dai comunisti di allora, che già intravedevano il potenziale destabilizzante di queste masse lanciate contro gli odiati paesi capitalisti), hanno piagnucolato per un trentennio, riscuotendo la pietà interessata di quattro cantanti e di un pugno di “intellettuali” radical-chic.
Ora che l’Africa avrebbe a rigor di logica le carte in regola per camminare sulle sue gambe, essendo di fatto ormai “liberata” dagli odiati bianchi, i suoi fieri abitanti che cosa fanno?
É presto detto: non trovano di meglio che spostarsi in Europa per sopravvivere indegnamente di elemosine e pietà, domandate a gran voce e senza alcuna dignità ai vecchi padroni.
Non c’è nulla da fare: il negro VUOLE essere schiavo. E lo sta dimostrando per l’ennesima volta nella sua storia.
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