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Così parlò Di Battista: dal Guatemala, ora si riscopre oracolo

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 12 set – Di Battista crede di essere un oracolo. Come gli oracoli, egli si tiene a debita distanza dal mondo dei mortali e pontifica genericamente tramite webcam, mostrandosi lontano e in posti lontani, luoghi mitologici che pare lo spronino a riflettere sul senso dell’esistenza umana. È stralunato e vive l’Italia in modo distaccato ma viscerale. È un cartone animato tanto è paradossale il suo comportamento. Di tanto in tanto compare in qualche dibattito televisivo e mette in fila le notizie salienti del giorno: la Lega è divenuta ladrona, Salvini deve rendere i soldi, il Movimento sta facendo i numeri in quel parlamento di ladri matricolati, gli immigrati forse vanno bloccati ma forse no, e nel posto sperduto da cui è connesso sta apprendendo mirabolanti tecniche su come vivere senza fare un cazzo, senza produrre un tubo e senza consumare una mazza. Il senso non esiste, il filo logico tantomeno, sembra di sentir parlare Saviano sulla mafia e sugli immigrati respinti. Rimani immusonito e dubbioso su quale sia il messaggio veicolato da questi oracoli artificiali, dai personaggi della rete e della tivù che più commerciale non si può, gente che ha trasformato dei problemi – la mafia – o presunti tali – aprire il Parlamento come una scatola di tonno – in mestiere e popolarità.
L’altra sera è intervenuto direttamente dal Guatemala. Il motivo per cui si trova in quelle terre non esiste. Disse in un videomessaggio che si sarebbe trasferito lì per far vedere al figlio come si campa da quelle parti: male, verrebbe da dire, ma c’è chi trova del divertente anche nell’arretratezza. Poi attacca col sermone dicendo che lui, nonostante la distanza, ci sarà sempre e che ci ha sempre creduto. Faceva, al tempo, riferimento all’elezione di Fico alla presidenza della camera, e a quanto pare faticava a capire che il Boldrino era stato eletto solo per l’accordo che intercorreva tra il Movimento e la Lega, altro partito che i boia pentastellati massacravano di tanto in tanto sulla base dei pettegolezzi. Perché nel mondo normale, una sentenza di primo grado rimane tale e sappiamo anche molto bene che il signor Tortora, condannato in via definitiva, risultò poi innocente. Ma queste sono altre questioni incomprensibili per delle creaturine artificiali nate dal Vaffaday.
L’unico che dal mondo civilizzato si trasferisce in quelli che mister Trump definisce shit holes è Di Battista. Occorrerebbe restare, invece, per svariate questioni attinenti ad altrettanti sentimenti che dovrebbero albergare nella nostra testa e nel nostro cuore, ma non desideriamo sprecar fiato. Si è scelto l’erasmus, la scoperta dell’ignoto abbandonando a casa ciò che al contrario sarebbe noto. Chissà se prima di avventurarsi in questa gitarella da ventenne senza letture ha fatto vaccinare il figlio. Sorge il dubbio, perché i suoi compari di partito hanno il coraggio di rompere le scatole anche su questo, anche sulla bontà dei vaccini, fantasticando su complotti devastanti che una Spectre sta ordendo contro di noi per farci ammalare e poi vaccinare e poi ammalare e poi non si sa cosa. Allora, hai vaccinato tuo figlio o no?
Siccome qua in Italia il ministro del Lavoro e dello Sviluppo (leggasi Svi-lu-ppo) va cianciando da giorni che entro la fine dell’anno imporrà la chiusura domenicale per i negozi, sorge anche il dubbio che sia stato proprio Di Battista a mettergli questa pulce nell’orecchio raccontandogli come nel terzo mondo la gente sia felice pur vivendo in condizioni miserabili, sorridente senza avere un dente. Ma Di Maio li vendeva il mercoledì sera i panini allo stadio? Signor ministro, risponda a questa banale domanda. Quindi loro, siccome sono oltre le vecchie ideologie, si aggrappano ai miti che quotidianamente qualcuno sputa fuori ed esultano davanti alle telecamere per aver trovato il modo per rendere le persone felici: non lavorare. Che è, poi, il risultato del reddito di cittadinanza, del decreto dignità e del mito della decrescita felice propagandata da Grillo a mollo nelle acque della Costa Smeralda.
La Lega, sondaggi alla mano, ha raddoppiato i propri consensi e ha sorpassato il Movimento 5 stelle. Sono bastati Salvini intento a bloccare l’arrivo di orde di clandestini e Fontana intento a ristabilire le qualifiche di “padre” e “madre” per relegare nell’angolino dei vinti Grillo, grillini e avventurieri vari. È bastato il buon senso, è bastata la caparbietà, è bastato riscoprire il piacere della libertà di pensiero e di parola. Godremmo come porci se mettessero le mani sulla legge Mancino, prendendo per le orecchie il cascame d’antifascismo capace di campare solo sulle spoglie di un fascismo inesistente. Finirebbero per unire l’Italia lasciando nelle piazze Potere al popolo e i compagni dei centri sociali. Condannerebbero il grillini all’oblio e Di Battista ad un trasferimento perenne negli angoli più sperduti di questo mondo.
Collegamento da una foresta tropicale conciato come Tom Hanks in Cast away. Tutto bene, ci direbbe. Tutto apposto, stiamo ultimando la costruzione di una doccia che funzionerà solo con l’acqua che scende dal cielo e che la natura ha deciso di regalarci. Ci laviamo una volta a settimana, ma intanto sto insegnando a mio figlio cosa significa voler bene a Terra mammà. La speranza di vita non supera i trent’anni, difatti tutti si chiedono come mai io ne abbia più di quaranta, ma almeno non siamo succubi di quegli stronzi di medici che ci vogliono far vaccinare per forza. E poi, se qui qualcuno è sospettato di aver rubato un pugno di riso dalla ciotola di un altro, scatta il taglio degli arti e la sfilata in mezzo alla folla inferocita. Bella l’onesta, eh? So che Salvini ha conquistato l’ottanta per cento del gradimento: Luigi, fammi un favore, digli di fare attenzione coi prossimi respingimenti, perché tra un po’ vorrei fare un salto in Italia per mettervi al corrente di quanto ho appreso ma somiglio drammaticamente a un clandestino disperato. Ah, Fico è sulle montagne col resto della Resistenza? Ci avrei scommesso, perché noi del Movimento non molliamo un cazzo.
Lorenzo Zuppini

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8 comments

pedro 12 Settembre 2018 - 8:29

quando eravamo un paese serio, con tradizioni ed orgoglio, i negozi erano chiusi la domenica e non ricordo di gente morta di fame e triste per il mancato obolo al dio shopping.
state vaneggiando, come al solito

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Luca Calzio 13 Settembre 2018 - 2:30

Casapound sempre più filo capitalista, pro apertura dei negozi la domenica, fate prima a farvi la tesserra di Forza Italia, il poster di Almirante in cameretta e la bandiera della nato stretta tra le mani prima di dormire l’avete, minchia quanto siete fascisti oh, fascistissimi…

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Mak 12 Settembre 2018 - 11:00

Ci vuole coraggio a firmare un articolo del genere. Non merita nemmeno commenti che diano spunto a riflessioni.

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Copronio Sterchi 12 Settembre 2018 - 11:31

Carissimo Pedro,
la Santa domenica lavorano, da sempre:
infermieri, medici, moltissimi operai di svariati settori, baristi, camerieri, cuochi, pizzaioli…
perchè mai l’Italia perderebbe serietà se qualche volta toccasse anche agli addetti dei centri commerciali lavorare?

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Luca Calzio 13 Settembre 2018 - 2:32

Perché i centri commerciali uccidono solo l’economia del paese, a rimetterci ci sono i negozietti e le attività artigianali che non possono competere, non servono ad un cazzo se non ad ingrassare il capitalismo.

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Concetta Giordano 12 Settembre 2018 - 11:39

Lorenzo Zuppino ma quanto rosichi? Il Parlamento non solo l’abbiamo aperto come una scatoletta di tonno ma ci abbiamo trovato pure i vermi! Mea culpa, non ti avevo mai sentito nominare prima che il mio feed google mi proponesse l’articolo visto che tratta del Dibba! Devi essere davvero disperato! Il Dibba che, comunque, faceva già il reporter, che ha certamente vaccinato il figlio, che ha sempre mantenuto la parola e se ha detto che tornerà lo farà in carne e ossa e sudore! Sei solo un pennivendolo. Parola di pentastellata che ti piacerebbe mollasse.

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Raffo 12 Settembre 2018 - 11:42

Coglione e comunistoide schifoso,restaci pure in Guatemala a dire cazzate, sai quanti bambini e ragazzi sbandati ci sarebbero in Italia da aiutare da nord a sud??? Ma , da buona zecca sinistra , meglio uno straniero di un italiano ,meglio un bastardo negroide africano spacciatore di una Pamela qualsiasi………da vergognarsi. Auguri.

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Cesare 13 Settembre 2018 - 12:09

Beato il dibba che si fà una bella e lunga vacanza mentre gli italiani sono alla fame.Del resto sai quanto gliene frega a lui di quelli costretti a lavorare per 2 lire da mattina a sera.Ma visto che si è disimpegnato dal fare politica attiva per cercare, almeno a parole, di risolvere i problemi, non venga a fare l’eroe o a farci la morale

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