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Salvini: “Basta gender, ora voglio il quoziente familiare per sostenere la natalità”

by La Redazione
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Roma, 10 ago – Il leader della Lega Matteo Salvini si dice più deciso che mai a rilanciare la natalità degli italiani. Lo ha affermato in un’intervista a La nuova bussola quotidiana, quotidiano online di area cattolica. «L’obiettivo che mi pongo da qui a fine governo – ha detto Salvini – è introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro». Quella del quoziente familiare è una proposta che, effettivamente, figurava nel programma elettorale della Lega, ma che non è poi stata inserita nel contratto di governo siglato con i Cinque Stelle.
Ad ogni modo, il vicepremier ha già in mente un piano abbastanza preciso: «Il primo obiettivo – ha proseguito Salvini – è sostenere la parte produttiva attraverso un abbassamento delle tasse: se già riusciamo ad aiutare le partite Iva, i produttori, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, è un primo passo. Anche loro sono padri e sono madri, un euro di tassa in meno è un euro in più per i figli. Certo, non è risolutivo». Di qui l’intenzione di «rendere il nucleo familiare un soggetto fiscalmente riconosciuto. Però, già per il 2018, l’obiettivo è ridurre le tasse a un bel po’ di gente e questo sarà mantenuto».
In seguito, di concerto con il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, Salvini rilancia la sua battaglia anti-gender e a favore della famiglia tradizionale. Il bersaglio del ministro dell’Interno, in particolare, sono quei Comuni italiani che registrano all’anagrafe bambini nati all’estero con la pratica dell’utero in affitto: «Ho chiesto un parere all’Avvocatura di Stato e ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria». In questo senso, Salvini racconta che «la settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica, c’erano “genitore 1” e “genitore 2”. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione “madre” e “padre”. È una piccola cosa ma è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell’Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no».
Federico Pagi

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angelo 10 Agosto 2018 - 11:54

Genitore 1 e genitore 2 pazzesco!

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Fabio 10 Agosto 2018 - 2:13

I buonisti a senso unico stanno facendo “battaglie” civili per minoranze capricciose, dimenticandosi che le fondamenta di questo nostro paese sono ben altre. Il tutto giusto per “raccattare” qualche voto in più. Porto all’attenzione de Il Primato un fatto in cui mi sono imbattuto lo scorso novembre. Dovevo recarmi in India per motivi di lavoro e durante la compilazione on-line del modulo per ottenere il visto, alla sezione dove veniva richiesto il mio sesso, mi sono trovato di fronte a tre possibili risposte: a) Uomo; b) Donna; c) Transgender… Non ci potevo credere, visto che i sessi sono solo due! A parte l’ignoranza, perchè al limite avrebbero dovuto indicare questo “terzo sesso” con il termine transessuale (ma qui capisco che questo non faccia parte del politicamente corretto…), in quanto “Transgender” (significato in Inglese) comprende quelle persone che originariamente nate maschio o femmina, durante il corso della loro vita hanno cambiato appunto il loro sesso d’origine (sempre due sono, tra l’altro..). Quindi, “transgender” NON indentifica assolutamente una singola persona, ma quanto ho appena esposto. Questo è un ennesimo esempio di come i significati delle parole vengano “storpiati” ad hoc da parte dei soliti noti.

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Alessandro 10 Agosto 2018 - 2:13

Bravissimo Salvini.

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Cesare 10 Agosto 2018 - 2:31

Bravo Salvini!!! La maggioranza degli italiani sicuramente non puo’ che essere con te nel difendere la famiglia vera, base di una società sana

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Werner 11 Agosto 2018 - 9:53

Decisione giusta e sacrosanta, che ovviamente ha già scatenato le isteriche reazioni dei sinistroidi, per i quali possono esistere genitori omosessuali. Quanto all’introduzione del quoziente familiare nel nostro sistema fiscale, anche questa sarebbe una cosa giusta, però purtroppo non risolverà il problema della denatalità, perché ormai è troppo tardi. Un provvedimento del genere andava preso negli anni Ottanta-Novanta, quando la crisi demografica poteva ancora essere invertita, ed invece il problema è stato (volutamente?) trascurato dai governi di quel periodo.
E pensare che dal 1948 al 1993, al governo abbiamo sempre avuto la DC, che faceva della difesa della famiglia tradizionale uno dei perni della sua propaganda politica, eppure non si è mai tradotta in azioni concrete. La DC ha difeso talmente bene la famiglia che coi suoi governi ha legiferato sul divorzio e legalizzato l’aborto, cedendo alle pressioni di sinistra e radicali.

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Poi ci sono persone che si chiedono perché Salvini trionfi nei consensi. – SenzaNubi 31 Ottobre 2018 - 5:31

[…] Salvini: “Basta gender, ora voglio il quoziente familiare per sostenere la natalità” […]

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