Roma, 27 feb – Il Senato ha approvato il cosiddetto “decretone” sulle due misure-bandiera di M5S e Lega, reddito di cittadinanza e quota 100, con 149 sì, 110 no e 4 astensioni. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera.
“Sono molto, molto soddisfatto”, ha commentato il vice premier Luigi Di Maio ai giornalisti incrociati dopo il via libera di Palazzo Madama.
Tensione in Aula
Durante il voto la tensione in aula è salita alle stelle quando, al termine della dichiarazione di voto della capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini sul reddito di cittadinanza, i senatori forzisti hanno indossato gilet azzurri con la scritta “Sì lavoro, no bugie”.
La presidente Elisabetta Alberti Casellati ha duramente criticato il siparietto: “Il folklore non si addice a quest’aula, alla dignità delle istituzioni, ma alle piazze… Vergogna!”. Poi ha brevemente sospeso la seduta.
Renzi: “Atto di masochismo”
Parole durissime arrivano dell’ex premier Matteo Renzi: “Questo decreto-legge segna la fine dell’innocenza del governo giallo-verde rispetto alla campagna elettorale” e “un clamoroso atto di masochismo di fronte alla crisi economica che stiamo per vivere”.
La Taverna (M5S) attacca l’opposizione
Dal canto suo, la senatrice M5S Paola Taverna si è scagliata contro l’opposizione. “Mentre vi sentivo parlare – ha detto Taverna rivolgendosi ai senatori dell’opposizione – pensavo: ‘Ma questi che ne sanno della povertà‘. Madre Teresa di Calcutta, invitata a un convegno sulla fame nel mondo disse: ‘Ci vengo a patto che, chi vi parteciperà, rispetti almeno per tre giorni il digiuno. Per parlare di fame, bisogna avere fame’. Allora io ai colleghi senatori che vogliono parlare di povertà dico ‘imparate a vivere con 400 euro al mese, come hanno preteso che facessero i nostri pensionati’“.
Nel passaggio finale del suo intervento, la Taverna ha attaccato anche i sindacati che “sono scesi in piazza contro il reddito di cittadinanza, peraltro insieme a Confindustria. E’ finita anche per voi, vi siete arroccati sulle vostre prerogative, dimenticando che dovevate rappresentare i più deboli e non i più forti”.
La replica del Pd: “Immediati provvedimenti”
Chiede invece “immediati provvedimenti” il Pd: “Le offese e le intimidazioni che i senatori 5 stelle rivolgono costantemente al gruppo del Pd non sono più tollerabili – ha sottolineato il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci -. Ho chiesto alla presidente Casellati di prendere immediati provvedimenti. Dopo l’impiccagione di Renzi prevista da Mario Giarrusso, ieri sera il senatore M5S Airola ha auspicato che il collega Mauro Laus ‘bruciasse all’inferno'”.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
Sentite chi parla di atteggiamenti intollerabili, il PD!! Ma se loro tirano faldoni addosso al presidente della camera!!