Roma, 5 set – Il tennista tedesco tedesco Alexander Zverev ha fatto cacciare un tifoso durante il proprio match valido per gli US Open. L’accusa? Avrebbe urlato “le famose parole di Hitler”. In realtà aveva cantata la prima strofa dell’inno tedesco, Deutschland über alles.
Tifoso cacciato dagli US Open
È successo durante gli ottavi di finale degli US Open. Il palcoscenico è l’Arthur Ashe Stadium di New York. Il tedesco Zverev si sta giocando il passaggio del turno contro l’italiano Yannick Sinner, quando la quarto set si ferma e si avvicina al giudice di sedia, il britannico James Keothavong. Zverev si lamenta di alcune grida arrivate dagli spalti: “Ha appena urlato le famose parole di Hitler, è incredibile”. Così l’arbitro si è consultato con gli addetti alla sicurezza per identificare l’uomo in questione, il quale, dopo una breve ricerca è stato riconosciuto grazie a un cappellino da beseball blu e costretto a lasciare l’arena.
La spiegazione di Zverev
Dopo il match, che per dovere di cronaca è stato vinto da Zverev, il tedesco è tornato sull’accaduto spiegando meglio quanto successo. Le “famose parole di Hitler” infatti non erano altro che i versi iniziali di Deutschland über alles: “Ha iniziato a cantare l’inno di quell’epoca, ho pensato fosse davvero troppo per sopportarlo”. Per poi aggiungere: “Probabilmente era coinvolto emotivamente in un match lunghissimo, ma non mi interessa. Adoro i tifosi, il chiasso, le emozioni e gli incitamenti ma penso – da cittadino tedesco e non esattamente orgoglioso di quel periodo storico – che non sia stata una brillante idea la sua”. E chiosando: “In più, era seduto in una delle prime file, quindi penso potessero sentirlo in tanti. Se non avessi reagito sarebbe stata una macchia per me”.
Il significato di Deutschland über alles
Proprio il caso di Deutschland über alles è un ottimo esempio di quel “lavaggio del carattere” – per citare un importante saggio di Caspar von Schrenck-Notzing – subito dal popolo tedesco a seguito della Seconda guerra mondiale: non solo un processo di de-nazificazione, ma anche di cancellazione dei caratteri nazionali e di vera e propria rieducazione. La canzone deriva da una poesia del 1841 di Heinrich Hoffmann von Fallersleben: Das Lied der Deutschen (La Canzone dei Tedeschi). Il testo venne messo in musica sulla melodia dell’Inno Imperiale che Josef Haydn aveva scritto nel 1797 per l’imperatore austriaco Franz II e divenne l’inno nazionale tedesco nel 1922 con la Repubblica di Weimer. Tuttora Das Lied der Deutschen è l’inno nazionale della Germania, con la differenza che a venire cantata è solamente la terza e ultima strofa, mentre sono state del tutto espunte la prima (con il suo richiamo alla “Germania sopra tutto”) e la seconda (con il suo invito alla “fedeltà tedesca”).
Michele Iozzino