Parigi, 7 feb – La Francia ha richiamato l’ambiasciatore a Roma per consultazioni. La decisione è stata presa in seguito “agli attacchi senza precedenti del governo italiano dalla fine della guerra e senza fondamento“, secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri francese.
Si acuisce ulteriormente la crisi tra Italia e Francia dopo settimane di tensioni su vari fronti, a partire dalla gestione dei flussi migratori fino ad arrivare all’endorsement pentastellato per i gilet gialli.
La nota del ministero degli Esteri francese
“Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti”, scrive il dicastero del Quai d’Orsay.
Nella nota ripresa dai media francesi, il ministero degli Esteri parla inoltre di “dichiarazioni oltraggiose” da parte del governo italiano. “Essere in disaccordo è una cosa – recita la nota – strumentalizzare le relazioni a fini elettorali è un’altra“.
Ieri lo stesso ministero aveva duramente protestato per l’incontro del vicepremier Luigi Di Maio a Parigi con alcuni responsabili dei gilet gialli, giudicandolo una “provocazione inaccettabile“.
Il caso Tav
Sempre dai 5 Stelle sono arrivati altri attacchi alla Francia, come sulla Tav. Il M5S ritiene l’opera inutile nonchè un ricettacolo di corruzione, il ministro Danilo Toninelli ha spedito all’ambasciata francese il dossier con l’analisi costi-benefici (negativa, per l’Italia) mentre la Francia prosegue con i lavori e pochi giorni fa ha affidato nuovi appalti per 35 milioni di euro.
Il ministro dei trasporti francese Elisabeth Borne ha ricordato che l’Italia deve rispettare l’accordo già sottoscritto tra i due Paesi sulla Torino-Lione.
Il plauso ai gilet gialli
Come se non bastasse, Di Maio e il leader “giramondo” dei 5 Stelle Alessandro Di Battista due giorni fa hanno incontrato una delegazione dei gilet gialli, che da mesi mettono a ferro e fuoco la Francia chiedendo le dimissioni del presidente Emmanuel Macron.
Per di più, il M5S ha scelto come interlocutore un capo del movimento, Christophe Chalençon, noto per aver invocato un intervento dell’esercito per destituire il governo Macron, minacciando altrimenti una vera e propria guerra civile.
Immigrazione e franco Cfa
Altri attacchi alla Francia, sul fronte dell’immigrazione, sono stati mossi tanto dai 5 Stelle che dagli alleati leghisti. Macron viene tacciato dal vicepremier Matteo Salvini e da Di Maio di essere un “radical chic” che predica bene e razzola male: si rifiuta di accogliere le navi delle Ong e respinge gli immigrati alle frontiere di Ventimiglia o Claviere.
I vicepremier poi accusano di “neocolonialismo” la Francia, per il fatto che una serie di sue ex colonie africane adottano una moneta, il franco Cfa, che secondo i grillini impoverisce l’Africa e causa i flussi migratori.
Infine, a acuire la tensione sono state anche le nuove accuse da parte del governo gialloverde, con il ministero dell’Interno che stamattina si è lamentato del fatto che la polizia di frontiera francese sale a bordo dei treni italiani, a Modane, per operazioni di controllo che tengono fermi i convogli. Il risultato sono forti ritardi che danneggiano viaggiatori e imprese.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
In genere nel diritto internazionale vige il principio di reciprocità: l’ Italia dovrebbe richiamare il suo ambasciatore a Parigi.
Poi si apre un tavolo di trattativa sulle questioni che hanno portato a questa situazione (ovviamente l’arbitro non deve essere il francese Moscovici …)
Dibba e il Bibbitaro. Serve aggiungere altro? Macron è una merda, ma è un politico. I due dementi sono influencer low cost, non due politici. Indovinate chi vince lo scontro diplomatico? Si preoccupano degli interessi degli italiani? No, fanno qualunquismo da cannaioli sul forum del liceo okkupato, tra Maduro e lotta al colonialismo. Social media democracy. Questa è la nostra politica estera oggi