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Qatargate, il terzo uomo è Cozzolino (Pd). E spunta anche il nome di Gualtieri

by La Redazione
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Qatargate Gualtieri

Roma, 16 dic – Quanto si estenderà il Qatargate ce lo dirà solo il tempo, visto che ora spuntano nomi inattesi come quello di Roberto Gualtieri. Senza contare le rivelazioni sul possibile ruolo di Andrea Cozzolino emerse stamattina.

Qatargate, spunta anche il nome di Gualtieri

Qatargate, gli sviluppi ormai sono giornalieri, con nuovi dettagli che coinvolgono il lavoro di diverse Procure. Ora, nella lista degli “amici” dei servizi segreti marocchini, spunta anche il nome del sindaco di Roma Gualtieri. Il “gruppo” iniziale, come riporta Affari Italiani, è composto da Antonio Panzeri e Francesco Giorgi. Ma il terzo uomo viene ormai identificato nel nome di Andrea Cozzolino. I tre, secondo gli investigatori, agivano con una “motivazione prioritaria”, che viene ad oggi identificata nel modo più semplice e crudo: i solti. Lavoravano sostanzialmente per la retribuzione economica, in cambio dell’attività che svolgevano in favore del Marocco e del Qatar. Così scrivono i magistrati belgi: ” Il gruppo riceveva pagamenti per le sue attività. E nel 2019 aveva concluso un accordo per effettuare ingerenze a favore del Marocco in cambio di denaro”. Cozzolino, però, ancora non è indagato: mancano le prove dei soldi ricevuti.

Cozzolino si difende: “Sono del tutto estraneo”

Nessun indagine su di lui, ma anche lo “scudo” dell’immunità da parlamentare. Così Cozzolino commenta le accuse contro di lui: “Sono del tutto estraneo alle indagini. Non sono indagato, non sono stato interrogato, non ho subito perquisizioni né, tantomeno, sono stati apposti sigilli al mio ufficio. Non ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica”. Nel frattempo Panzeri è sempre più nell’occhio del ciclone. L’ex Pd era stato anche ospitato nel più prestigioso hotel di Marrackech, ricevendo anche regali sostanziosi dall’ambasciata marocchina. In diversi eport diplomatici si parla di “Antonio Panzeri, il nostro caro amico”.

Alberto Celletti

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