Roma, 30 mag – La Sicilia ancora una volta agli onori della cronaca per la piaga dell’immigrazione clandestina, a causa degli innumerevoli sbarchi in qualsiasi periodo dell’anno, e con i diversi mezzi; come le tante, troppe, navi delle famigerate Ong che fanno spola tra Africa ed Europa “a caccia” di naufraghi da salvare.
L’Ong Saving Humans rinviata a giudizio
Il loro “gioco” e il loro essere un assoluto fattore attrattivo, e dunque funzionale al business dell’accoglienza, è stato più e più volte smascherato ma sono sempre rimaste impunite. Ieri, però, al Tribunale di Ragusa è accaduta una cosa inedita con il Giudice delle Udienze Preliminari che ha mandato a processo per la prima volta In Italia 7 soggetti riconducibili a vario titolo alla Ong Mediterranea Saving Humans: il comandante Pietro Marrone, Alessandra Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia vicepresidente Cda della Idra e capo spedizione, Luca Casarini, fondatore di Mediterranea Saving Humans, e tre componenti dell’equipaggio, il medico Agnese Colpani, il soccorritore Fabrizio Gatti e il tecnico a bordo, Georgios Apostolopoulos. Dovranno rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal profitto che ne avrebbero ricavato. La vicenda, che molti ricorderanno, è quella che vide il trasbordo di 27 persone, il 4 settembre 2020, dalla nave cargo Etienne Maersk alla Mare Jonio che poi fu fatta attraccare a Pozzallo (RG). Passata alla cronaca come un vero e proprio caso visto che qualche tempo dopo, due mesi, la società armatrice della Maersk oltre ad aver trasferito persone avrebbe pure versato 125 mila euro alla Idra Social Shipping (più di 4 mila euro a persona); da qui l’aggravante di aver tratto profitto dal già grave reato del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Per la prima volta sotto accusa
Dunque dopo aver mandato a processo un ministro, ma anche archiviato speronatrici straniere, tedesche per essere precisi, ed altre imbarcazioni, ecco che per la prima volta si chiederà conto ad un’organizzazione non governativa di rispondere dai banchi di un tribunale di accuse molto gravi che hanno convinto il Gup di Ragusa a rinviare a giudizio tutte e 7 gli indagati. Ci sono voluti 5 anni ma alla fine questo processo, la prima udienza si terrà il 21 ottobre prossimo, potrà segnare, se svolto con serietà e soprattutto senza “interferenze” ideologiche di una giustizia sempre molto, troppo, politicizzata, un nuovo inizio in quello che crediamo essere un sacrosanto diritto per un Paese: la difesa dei propri confini!
Emanuela Volcan