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Guida alle scarpe antinfortunistiche: quando servono e quali sono i livelli di protezione fissati dalla normativa

by La Redazione
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modelli di scarpe antinfortunistiche

Indispensabili in moltissimi contesti lavorativi, le scarpe antinfortunistiche sono a tutti gli effetti un dispositivo di protezione individuale. L’utilizzo sul luogo di lavoro è quindi necessario quanto quello di guanti, occhiali e caschi protettivi.

E come tutti gli altri DPI sono soggette al rispetto di specifiche normative, che ne definiscono ambiti di utilizzo e livello di protezione. Nello specifico, per le scarpe da lavoro il riferimento è la normativa UNI EN ISO 20345.

I vari livelli di protezione della scarpa antinfortunistica

Sono sei i livelli di protezione previsti per le scarpe antinfortunistiche: SB, S1, S1P, S2, S3 e S5. Quelle classificate come SB hanno i requisiti di sicurezza di base. Vale a dire:

  • puntale che sopporta una pressione di 200 joule;
  • suola resistente a olii e idrocarburi minerali;
  • rivestimento in materiale sintetico, pelle fiore o camoscio.

Caratteristiche a cui le calzature con protezione S1 aggiungono una suola antistatica con proprietà antishock e antiscivolo. Sono adatte per chi lavora nel settore industriale e nel manifatturiero, nonché per gli operatori alberghieri e magazzinieri.

Più diffuse le scarpe S1P, che dispongono di protezioni obbligatorie per moltissimi ambienti di lavoro. Oltre alle proprietà delle S1, infatti, hanno una lamina anti-perforazione. Chi deve indossarle? Chi svolge mansioni in cui rischia di ferirsi il piede con chiodi o altri oggetti appuntiti. Sono quindi indicate per gli operatori del settore edile e industriale, e per chi lavora legno e metallo.

Scarpe da lavoro S2, S3 e S5: caratteristiche e settori di destinazione

Le scarpe antinfortunistiche S2 si differenziano abbastanza dalle altre tipologie. Hanno una tomaia idrorepellente, che le rende impermeabili ai liquidi anche in caso di immersione (per 60 minuti). Vantano proprietà antistatiche e antishock, suola antiscivolo e una buona resistenza a idrocarburi e olii. Immancabile il puntale resistente agli urti fino a 200 joule.

Le calzature di questo tipo rispondono alle necessità di diverse figure professionali, afferenti al settore dei trasporti e dei servizi, all’industria farmaceutica e a quella alimentare.

Alla norma S3 corrispondono scarpe da lavoro con una protezione completa. Ragione per cui sono tra le più richieste. Uniscono le proprietà delle S2 alla lamina anti-perforazione tipica delle calzature S1. Una combinazione ideale per moltissimi contesti di lavoro ad alto rischio. Sono indispensabili nei cantieri edili, nelle officine meccaniche e nel settore agricolo.

Le scarpe con protezione S5 rappresentano una categoria a parte, che riguarda esclusivamente gli stivali antinfortunistici. Anche in questo caso troviamo la tomaia idrorepellente, lamina anti-perforazione e puntale con resistenza a 200 joule. Necessarie inoltre proprietà antistatiche e antishock, e la resistenza ad abrasioni, oli e idrocarburi minerali.

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