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Google penalizza i contenuti generati da Intelligenza Artificiale?

by Cristiano Coccanari
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chatgpt webpage open on smartphone

L’aggiornamento Google di marzo 2024 ha costituito una delle più radicali novità degli ultimi anni riguardo agli algoritmi che governano il più importante motore di ricerca del mondo. Il provvedimento sembra aver riguardato in parte i post creati con l’intelligenza artificiale, anche se c’è stato un certo dibattito tra gli esperti di SEO sul fatto che si trattasse di un divieto assoluto oppure da applicare solo in alcuni casi.

In ogni caso, da quella data è aumentata l’attenzione rispetto a questo tipo di contenuti. A volte capita che dei siti si affidino a scrittori esterni ed alcuni di essi cercano una scorciatoia in app come ChatGPT facendo scrivee articoli al posto loro.

Per questo, è cresciuto l’utilizzo dei cosiddetti AI detector, ovvero dei tool che hanno il compito di analizzare un testo e determinare se esso è scritto con l’intelligenza artificiale. 

Come funziona un AI detector

Un Ai detector come ChatGPT funziona in modo piuttosto semplice: è sufficiente inserire nel box il testo da verificare, e dopo una breve analisi il tool darà il risultato. Esso è fornito sia in termini percentuali (ad esempio 0% AI, 20% AI, 100% AI) che di verdetto “testo scritto da un umano, testo prevalentemente umano, testo scrtto da AI). 

Ciò consente di verificare anche i casi in cui l’AI è stata usata solo parzialmente per creare il testo. Un altro strumento utile è il Paraphrasing tool. In questo caso si inserisce un testo scritto da Intelligenza Artificiale ed il tool ne fa una parafrasi che possa renderlo più umano.

Dunque, Google sta penalizzando i testi scritti con Intelligenza Artificiale?

Tornando alla questione iniziale, la risposta non è così netta come alcuni hanno in un primo tempo pensato. La stessa Google ha precisato che essa penalizzerà i testi scritti con AI nel caso che l’intelligenza artificiale sia usata per generare testi ripetitivi e di poco interesse per l’utente. 

Ciò che Google vuole evitare, insomma, è che sia uno strumento per fare “spam” con la finalità di inserire molti risultati nel motore di ricerca. Google ha avuto così tanto successo come motore di ricerca perché ha cercato di mettere sempre in primo piano l’interesse dell’utente, che è quello di trovare contenuti rilevanti e che forniscano un valore aggiunto rispetto alle sue conoscenze.

Visto che alcuni webmaster ed editori di siti web hanno iniziato ad usare l’AI per generare automaticamente e in tempo dapido moltissimi contenuti con i quali entrare nelle ricerche, e che spesso finiscono per essere di bassa qualità. Google vuole stoppare questo tentativo. Ciò che interessa all’azienda è dunque stoppare l’abuso di questo strumento, per far sì che il suo motore di ricerca continui ad essere apprezzato dagli utenti.

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