Roma, 6 nov – Per la seconda volta in un anno, a Parma, la sinistra è scesa in piazza, capitana dal sindaco Michela Guerra, per combattere il fascismo, quello di un concerto non conforme e poi quello di qualche coretto nostalgico dei giovani di Gioventù Nazionale nella sede di Fratelli d’Italia. Un fatto curioso: il 17 settembre scorso, in occasione di un evento organizzato dallp spazio culturale Il Punto, un felice Guerra stringeva la mano al rapper Bello Figo, colui che canta sobriamente “Tutti i miei amici votiamo tutti Pd, dai cao, votiam, noi vogliamo le fighe bianche, scoparle in bocca”.

A questo punto, è lecito chiedersi se il vero problema di Parma sia veramente la destra e l’estrema destra come sostenuto dalla sinistra.
Quasi un reato su due è commesso da stranieri a Parma
Parma si è posizionata al diciottesimo posto tra le province italiane con il tasso di criminalità più elevato. Ben 19.001 denunce nel 2024 su quasi 460mila abitanti, ovvero 4.166,8 ogni 100mila abitanti, paragonabile a quello di una città metropolitana come Napoli piegata dai clan camorristi. Questa allarmante deriva criminale è direttamente correlata alla forte presenza di stranieri nella provincia di Parma: come documentato da Il Sole 24 Ore, il 46,2 per cento dei soggetti arrestati/denunciato è straniero. Un dato emergenziale, considerando che gli stranieri rappresentano il 12,9 per cento della popolazione residente nel parmense. Tutto ciò però è quasi completamente ignorato dall’amministrazione dem di Parma che preferisce buttare fumo negli occhi dei cittadini, manifestando contro mostri immaginari. Ora ripercorriamo cosa è successo negli ultimi mesi nel parmense.
Gli stranieri che hanno insanguinato le strade di Parma negli ultimi mesi
Alla fine di ottobre, un barista è stato picchiato e preso a cinghiate da un 31enne straniero con precedenti specifici. La vittima si era limitato a dire al violento che non poteva occupare l’atrio di un condominio e lo aveva redarguito per aver spaccato la copertura dell’ombrellone del suo locale: “La situazione è fuori controllo, siamo in balia di balordi e brutta gente”. Nel primo pomeriggio del 18 ottobre, fuori dalla stazione di Parma, il 24enne Anis Smati di origini tunisine è stato vittima di un’aggressione omofoba perpetrata da un immigrato africano. “Vai via, frocio di merda, altrimenti ti picchio” e poi un pugno e una testata. Smati ha passato il pomeriggio in ospedale per farsi medicare. Il motivo di tale violenza sarebbe stato il vestito estroso indossato dalla vittima. All’inizio del settembre scorso, il vigilante di un supermercato è stato aggredito e picchiato dopo aver sorpreso a rubare una coppia, un 27enne nordafricano e una 21enne connazionale, entrambi già conosciuti per precedenti episodi di furto. Sempre all’inizio di settembre, in via Emilia Est, un 31enne ivoriano con numerosi precedenti ha prima picchiato un uomo e poi ha aggredito i poliziotti che erano intervenuti per sedare gli animi. Nella tarda serata del 27 agosto, i carabinieri della stazione di Colorno hanno arrestato un 27enne straniero per resistenza, violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e porto abusivo di arma impropria. Giunti sul posto dopo essere stati allertati dai vicini di casa, i militari si sono trovati faccia a faccia con l’uomo in evidente stato di agitazione. Quest’ultimo, senza alcun preavviso, ha aggredito uno dei carabinieri con una mazza da baseball. Dopo una colluttazione, l’uomo è stato disarmato e bloccato, nonostante abbia continuato a colpire i militari con calci e pugni. A Fidenza, quattro stranieri hanno accerchiato un giovane e lo hanno picchiato brutalmente. Poi gli hanno portato via il monopattino elettrico, intimandogli di non chiamare i carabinieri. Ma gli aggressori, quattro giovani stranieri, sono stati successivamente identificati e denunciati.
Violenze contro le donne
Aveva già il divieto di dimora a Parma il marocchino di 43 anni che, all’inizio del settembre scorso, è stato denunciato per aver picchiato ripetutamente e rapinato una donna che lo aveva accolto in casa. Secondo quanto emerso, l’uomo aveva trascinato la vittima allo sportello bancomat in più occasioni, costringendola a prelevare denaro. L’uomo usava poi i soldi per sale slot e le scommesse. Il 2 luglio scorso, a bordo di un autobus, una donna di 33 anni è stata molestata e palpeggiata da un 24enne straniero con precedenti in pieno giorno. Il maniaco ha approfittato del fatto che il bus fosse poco affollato. Nel marzo del 2024, venne arrestato a Parma un 41enne ghanese perché condannato a cinque anni di reclusione con una sentenza passata in giudicato. L’uomo aveva ripetutamente abusato sessualmente di una bambina di sei anni, figlia di una coppia di amici. Erano stati i genitori a notare dei comportamenti sospetti nella piccola, in particolare dei segni di malessere diffuso. In quel momento, era scattata la denuncia che aveva poi portato alla condanna presso il tribunale di Reggio Emilia. Il 27 agosto del 2023, durante una festa all’interno dell’area Ex-Salamini, una ragazzina di 14 anni venne violentata da un 22enne senegalese. Durante il processo, l’africano aveva provato a giocarsi la carta della minore età: “Sono minorenne, perché non sono nato nel 2001, ma il 27 dicembre del 2005”. Peccato che, da quando era arrivato in Italia, in ogni suo atto, come data di nascita risultava il 7 maggio 2001. Nei mesi precedenti alla violenza sessuale, era già stato denunciato per furto e poi per ricettazione ma mai aveva detto di non avere ancora compiuto i 18 anni. Nell’aprile del 2024, verrà poi condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Nel luglio del 2023, in piena mattinata, un 28enne tunisino clandestino con diversi precedenti molestò e palpeggiò una ragazza di 21 anni tra i banchi del mercato di piazza Ghiaia. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo afferrò una confezioni di coltelli per poi scagliarla contro i militari. A Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, nel settembre 2020, una signora di 87 anni venne stuprata da un 17enne marocchino con precedenti. L’anziana aveva sorpreso in nordafricano mentre era intento a rubare nella sua abitazione. Nel febbraio del 2020, un 37enne nigeriano venne condannato a due anni di reclusione per violenza sessuale aggravata. Due anni prima, l’uomo stuprò una bambina di otto anni all’interno del suo negozio di Parma. La piccola gli era stata affidata dalla madre, sua connazionale, per qualche ora. In seguito, la bambina aveva raccontato la violenza alla mamma, la quale si era immediatamente recata dai carabinieri per sporgere denuncia.
Parma ostaggio dei “maranza”
Come racconta la cronaca, quasi quotidianamente i giovani stranieri sono protagonisti di risse, spaccio, rapine, furti e aggressioni a Parma. Le gang di “maranza” gravitano tra piazza Ghiaia, via Cavour e via Mazzini, la stazione ferroviaria, piazzale Pilotta, il quartiere Pablo e all’esterno dei centri commerciali. Alla fine di ottobre, alla fermata dell’autobus di viale Mariotti, tre giovani, una ragazza e due ragazzi, sono stati aggrediti, colpiti con calci e pugni, bersagliati con uno spray urticante e rapinati da un 17enne tunisino con precedenti per reati contro il patrimonio e porto di oggetti atti a offendere e da un coetaneo straniero con numerosi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona. Il 23 ottobre scorso, sono stati arrestati il 20enne Salem Akremi, il 18enne Bessem Akremi, il 26enne Oussama Bejaoui e il 24enne Nadr Haj Abid per una serie di violenze, aggressioni, minacce e rapine avvenute a San Secondo Parmense tra maggio e giugno. Nella notte tra il 13 e il 14 settembre, un branco di giovani nordafricani, già noti per le loro scorribande nei locali della zona, ha picchiato selvaggiamente e rapinato un tassista. Poco prima, una cinquantina di “maranza” aveva ingaggiato una maxi rissa in piazza Garibaldi. Alla fine del luglio scorso, gli agenti della polizia ferroviaria di Parma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre minorenni stranieri di seconda generazione perché accusati di una serie di rapine e aggressioni ai danni di coetanei, i quali venivano accerchiati, minacciati e derubati. Un quarto destinatario della misura cautelare non è stato tratto in arresto perché si trovava nel Paese d’origine con la famiglia. C’erano anche 17enne tunisini, ospiti di centri di accoglienza del parmense, tra i minorenni stranieri arrestati nella maxi operazione del fine luglio scorso. Contestato anche il reato di associazione per delinquere, il branco è stato accusato di una lunga serie di rapine, aggressioni e tentati omicidi, come quello avvenuto nei pressi della stazione di Alfonsine, dove un passeggero fu ferito con un machete. Il 6 giugno scorso, nei pressi della stazione di Fidenza, quattro giovani nordafricani hanno accerchiato un giovane e lo hanno picchiato brutalmente. Poi gli hanno portato via il monopattino elettrico, intimandogli di non chiamare i carabinieri.
Gli stranieri “fascisti” nella città del bollino antifascista
Nel marzo del 2023, a Parma, venne bruciata la corona di fiori posta sotto la lapide commemorativa di Guido Picelli, un politico antifascista eretto a simbolo della resistenza parmense. L’Anpi scrisse di uno “sfregio di stampo fascista” e della seguente “risposta civile a coloro che la civiltà non conoscono”. Qualche giorno dopo, si scoprì che l’autore dell’atto vandalico era un 31enne africano.

Mentre Parma viene vilipesa dalla criminalità straniera, le amministrazioni dem continuano ad additare come unico nemico la destra, usando come arma il bollino antifascista. D’altronde, è stata proprio la sinistra a santificare la società multiculturale, aprendo i porti a culture non assimilabili. Come potrebbe ora ammettere il fallimento di tale politiche e assumersi una sorta di responsabilità per quel 46,2 per cento dei reati commessi dalle cosiddette risorse?