Roma, 11 lug – Undici assoluzioni e tre condanne (decisamente) lievi. La stampa progressista esulta, a sinistra la politica attacca ferocemente il centro-destra. A Bibbiano l’inchiesta Angeli e Demoni finisce – almeno a livello giudiziario – in una bolla di sapone. Ma andiamo con ordine.
Un caso (molto) controverso
Tutti ricorderanno la bomba mediatica esplosa sul finire di giugno 2019 che travolse il remunerativo giro di affidi – sei quelli contestati, illeciti secondo le indagini per aver provocato nei minori ricordi di abusi mai avvenuti – imbastito nel comune della bassa Val d’Enza. Degli oltre cento capi d’imputazione (tra i quali: abuso d’ufficio, depistaggio, falso in atto pubblico, frode processuale, lesioni, maltrattamenti, peculato d’uso, tentata estorsione, violenza privata) rimane praticamente solamente il falso in bilancio per Federica Anghinolfi, figura centrale della vicenda: l’accusa aveva chiesto quindici anni di reclusione.
Se per l’ex responsabile dei servizi sociali la condanna è di due anni, venti sono i mesi stati inflitti all’assistente sociale Francesco Monopoli e cinque alla neuropsichiatra Flaviana Murru. Tutti con pena sospesa. In soldoni, nessuno varcherà la soglia del carcere. Va aggiunta la precedente assoluzione, quella dello psicoterapeuta Claudio Foti. Secondo il tribunale gli angoscianti racconti non erano stati indotti per mezzo delle terapie.
Restano troppe domande
Ma come ben sappiamo nel frattempo i minorenni sono tornati dalle loro famiglie. Era il 2021, la disposizione arrivò direttamente del tribunale. Come fa notare Francesco Borgonovo sulle pagine di Panorama, rispetto alla vicenda infatti “restano le domande sui bambini allontanati senza prove”. Il giornalista emiliano, pur riconoscendo che le assoluzioni “non si devono né possono negare” riavvolge il nastro fino a “quando l’inchiesta esplose”.
Spiega l’autore del libro L’era delle streghe: allora “i più ebbero un iniziale disorientamento, persino Repubblica raccontò gli atroci precedenti di bambini tolti ai genitori per abusi mai esistiti. Poi però quando si scoprì che in qualche modo veniva tirato in ballo anche il Pd emiliano, i toni rapidamente cambiarono e spuntarono innocentisti come funghi, pronti a sminuire e a sorvolare sugli aspetti peggiori della vicenda”.
Come i bambini tolti ingiustamente a mamma e papà, appunto. O come le molestie che alcuni di loro subirono nelle famiglie affidatarie. “Non esisteva un sistema per rubare i bambini?” si chiede Borgonovo. Chiude il saggista: “Può anche darsi. Ma esisteva e resiste un’ideologia infida che tende a vedere la famiglia come ricettacolo del male e punta a disgregarla. A Bibbiano e non solo questa ideologia operava, e spesso opera ancora anche altrove. A prescindere da ogni verità giudiziaria”.
Bibbiano, l’intervento di Luca Marsella
Sull’esito di Angeli e Demoni è intervenuto duramente anche Luca Marsella. Per il portavoce di CasaPound Italia la legge non sarebbe uguale per tutti: “Il caso di Bibbiano, uno dei più grandi scandali sugli affidi illegittimi in Europa si è chiuso come ci si aspettava, con il sistema che si protegge da solo con assoluzioni a raffica e condanne ridicole”. Continua l’ex consigliere comunale ostiense: “Il sistema descritto nelle carte, le relazioni falsificate, pressioni sui minori, allontanamenti coatti, non sarebbero mai esistiti. Svaniti. Come accade quando l’imputato non è un mostro, ma un ingranaggio del potere”.
Anche Marsella si pone un interrogativo: “Dove finisce la responsabilità e dove inizia la complicità istituzionale? Perché questa non è giustizia, è una messa in scena, è un modo elegante per lavare via il fango lasciando il dolore”. Rimane così il dramma vissuto da famiglie distrutte, bambini traumatizzati e genitori umiliati. A tutti loro oggi qualcuno sta voltando le spalle: ecco perché continueremo a parlare di Bibbiano.
Cesare Ordelaffi