Roma, 24 lug – A leggere i commenti degli appassionati con la sconfitta di Marvin Vettori, arrivata sabato ai punti contro lo statunitense Brendan Allen, l’intero movimento italiano delle MMA sembrerebbe essere ad un punto morto, se non addirittura definitivamente fallito. Vettori è stato il fighter più di successo che l’Italia abbia prodotto finora, l’unico con una chance titolata in Ufc, ma viene da una striscia negativa di tre sconfitte che parrebbero averlo ridimensionato. Ma è davvero così?
Il match contro Allen a Ufc 318
La notte di Ufc 318 ha avuto un sapore amaro un po’ per tutti, con il ritiro di Dustin Poirier e un ultimo match perso contro Max Halloway. Un incontro che ha chiuso una trilogia che andava avanti dal 2012. Segno di quanto i due siano in giro di tempo e di quanto ormai abbiano raggiunto lo status di leggende viventi. Ma è stata ancora più amara per il pubblico italiano. Vettori è probabilmente nel momento più difficile della sua carriera, viene da un’operazione alla spalla che l’ha tenuto fuori dall’ottagono per quasi due anni, ha perso il match di rientro contro il georgiano Roman Dolidze (già battuto nel 2023), ed è scivolato un po’ ai margini del ranking. Come dice lo stesso Vettori, “Il peggio”, però, “è già avvenuto”. E quel “peggio” non ha niente a che fare con lo sport: ad aprile è morto il fratello Patrick in un incidente domestico, un assurdo e tragico scherzo del destino.
A condizionare l’incontro è stata sicuramente la frattura del naso subita da Vettori nel primo round. Un momento che racchiude molto di quello che è stata la sua serata. Vettori cerca uno “stupido calcio”, come scriverà sui social, un high kick sul quale Allen rimane composto, prendendo il tempo per un sinistro al viso del fighter italiano. Il primo pugno che Allen riesce a mettere a segno è anche quello che rompe il naso di Vettori. L’inerzia del match va verso lo statunitense che porta a terra Vettori e cerca di finirlo prima con il ground and pound e poi andando a prendergli la schiena per una sottomissione. Ma Vettori è incrollabile, supera la tempesta iniziale e per poco non gli riesce un cameback che avrebbe avuto dell’incredibile. Non è un caso che l’altra immagine della serata sia quando nel backstage Halloway chiede a Poirier: “Come abbiamo fatto a non ricevere il Fight of the Night?!”. A rubargli la scena e il titolo di Fight of the Night è stata un match ingiustamente messo nel card preliminare, quello di Vettori e Allen.
Le solite inutili critiche contro Vettori
Come spesso accade, la sconfitta ha gettato qualche ombra sul percorso di Vettori in Ufc, da chi lo dà già per bollito a chi ritiene si sia pesantemente ridimensionato. C’è da dire che fin qui l’italiano non è stato troppo fortunato. Il suo momento migliore l’ha vissuto in una divisione bloccata, con un campione come Israel Adesanya apparentemente inscalfibile e un eterno secondo come Robert Whittaker altrettanto difficile da battere. Proprio quando le gerarchie sono tornate ad essere in discussione, Vettori si è dovuto fermare per un infortunio molto grave, e ora sembrerebbe essere troppo tardi. D’altra parte, ha ancora trentun anni ed è ancora relativamente giovane per una sport come le MMA dove il picco della carriera arriva più tardi che in altre discipline. Insomma, niente è perduto.
Il pubblico italiano sembra, però, incolpare Vettori più del dovuto. In molti sembrano non aver mai davvero digerito la capacità di Vettori sapersi muover nel contesto delle MMA moderne, fatte anche di spettacolo, trash talking, e qualche tinta glamour. Insomma, gli si rimprovera di essere diventato troppo di successo. Tra le accuse abituali poi ci sono quelle che Vettori non avrebbe una buona boxe o che non sfrutterebbe appieno le sue qualità nel grappling (con tanto di farneticanti consigli su viaggi improbabili in Dagestan per diventare una specie di Khabib italiano). La boxe di Vettori è sicuramente l’arsenale migliore nel suo striking, basti vedere quanti colpi significativi porta alla testa degli avversari. Il suo grappling è di alto livello, ma andare a sfidare proprio sul grappling uno come Allen che vanta 14 sottomissioni in carriera sarebbe stata una follia. Critiche e accuse che testimoniano il pressapochismo di certi commentatori.
Quella italianissima sprezzatura per le difficoltà
Le vera forza di Vettori è quella di essere un lottatore incredibilmente solido su tutti i fronti, impossibile da mettere ko (le sconfitte patite in carriera sono tutte arrivate per decisione), inesorabile, che non si tira mai indietro. In questo senso è il perfetto ritratto del carattere profondo degli italiani, un popolo di lavoratori che ostentano tranquillità, esteti innamorati delle situazioni disperate, del sangue e del fango, di quei momenti in cui il gioco è più duro e sporco, con una segreta passione per la fatica, nascosta però dietro un sorriso sornione, come per una suprema sprezzatura verso le difficoltà della vita.
Michele Iozzino