
Finora si era infatti sempre pensato che i Neanderthal fossero “apparsi” non più di 130.000 anni fa mentre la nuova scoperta che retrodata di parecchio la loro comparsa fa pensare che proprio questa specie possa aver contribuito a una nuova antropizzazione dell’Europa, partendo proprio dall’Italia. Questo fatto potrebbe avvalorare le teorie multi-regionali che ultimamente tanti problemi stanno dando al “dogma” Out of Africa, la teoria più politica che scientifica che prevede l’apparizione dell’Uomo da un unico ceppo africano (Eva mitocondriale) che da lì poi si sarebbe diffuso in tutto il mondo e che già numerose recenti scoperte hanno, se non demolito, quanto meno fortemente depotenziato.
Anche le analisi sui cicli sedimentari e sulle variazioni globali del livello del mare hanno dimostrato che gli stessi terreni sono molto più vecchi di quanto finora pensato, fornendo prove evidenti che quasi 300.000 anni fa l’Italia e proprio l’area di Roma avessero un clima ospitale e favorevole. Non stiamo parlando di evidenze che potrebbero certificare la teoria atlantica dell’Italia tanto in voga negli ambienti esoterici e nazionalisti italiani nel XIX secolo e agli inizi del XX, ma è pur sempre un campanello d’allarme che mostra come Uomo e territorio siano molto più antichi di quanto si pensasse e soprattutto che le varie teorie che resistono dalle accademie non debbano mai essere prese come dogmi immutabili.
Carlomanno Adinolfi
1 commento
ora ci si spiegano tante cose degli italiani,non discendono dal homo sapiens-sapiens,l’avevo sempre sospettato