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Erano italiani i primi Neanderthal: trovate le ossa a Roma

by La Redazione
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ritrovamenti archeologici Valle Aniene

Roma Valle AnieneRoma, 7 mar – I primi Neanderthal in Europa erano “italiani”, il loro primo nucleo si stanziò intorno a Roma e soprattutto il loro insediamento è molto più antico di quanto finora la scienza ufficiale abbia creduto. È questo lo scenario che si presenta dopo la rivoluzionaria scoperta fatta dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con i paleontologi delle Università della Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, che datando le ossa umane e animali ritrovate sulla valle dell’Aniene, hanno scoperto che già 250.000 anni fa i Neanderthal erano presenti nel Lazio con una comunità ben organizzata. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, aprono nuovi scenari sulla storia evolutiva e soprattutto sulla storia dei flussi migratori in epoca preistorica.

Finora si era infatti sempre pensato che i Neanderthal fossero “apparsi” non più di 130.000 anni fa mentre la nuova scoperta che retrodata di parecchio la loro comparsa fa pensare che proprio questa specie possa aver contribuito a una nuova antropizzazione dell’Europa, partendo proprio dall’Italia. Questo fatto potrebbe avvalorare le teorie multi-regionali che ultimamente tanti problemi stanno dando al “dogma” Out of Africa, la teoria più politica che scientifica che prevede l’apparizione dell’Uomo da un unico ceppo africano (Eva mitocondriale) che da lì poi si sarebbe diffuso in tutto il mondo e che già numerose recenti scoperte hanno, se non demolito, quanto meno fortemente depotenziato.

Anche le analisi sui cicli sedimentari e sulle variazioni globali del livello del mare hanno dimostrato che gli stessi terreni sono molto più vecchi di quanto finora pensato, fornendo prove evidenti che quasi 300.000 anni fa l’Italia e proprio l’area di Roma avessero un clima ospitale e favorevole. Non stiamo parlando di evidenze che potrebbero certificare la teoria atlantica dell’Italia tanto in voga negli ambienti esoterici e nazionalisti italiani nel XIX secolo e agli inizi del XX, ma è pur sempre un campanello d’allarme che mostra come Uomo e territorio siano molto più antichi di quanto si pensasse e soprattutto che le varie teorie che resistono dalle accademie non debbano mai essere prese come dogmi immutabili.

Carlomanno Adinolfi

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giancarlo 12 Marzo 2017 - 9:46

ora ci si spiegano tante cose degli italiani,non discendono dal homo sapiens-sapiens,l’avevo sempre sospettato

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