
Il ribaltone è stato traumatico per l’esponente Pd, in quanto inatteso. Il voto che ha fatto la differenza è stato quello di Anna Piratelli, del Südtiroler Volkspartei, che non aveva annunciato il suo “no” e, inoltre, alle sedute precedenti aveva votato compatta insieme al resto della maggioranza, come nel caso della scelta del presidente del consiglio comunale, il candidato della lista di Dado Duzzi e teoricamente con una programma contro Spagnolli, Luciano Giovannelli.
“E’ una manovra per avere di sicuro il commissario e aprire la strada all’operazione Benko”, ha commentato Spagnolli, visibilmente scosso per quanto accaduto. L’operazione Benko è un investimento immobiliare che prevede la cessione anche di terreni pubblici, sul quale la politica cittadina si è spaccata. L’investimento è al momento bloccato in comune, necessitando ancora della firma per dare l’ultimo via libera. Giovannelli è da sempre apertamente schierato contro la proposta, non è dunque escluso che abbia “contrattato” il suo sostegno a Spagnolli in cambio della rinuncia al progetto, che sarebbe potuta arrivare con un rinvio dello stesso in consiglio. La Pitarelli, da parte sua, è molto vicina a René Benko, l’imprenditore austriaco capofila dell’investimento che porta il suo nome.
Al momento della votazione, quando sono stati comunicati i risultati ufficiali, dalla platea si sono levati applausi, fischi. Qualcuno ha urlato: “A casa! A casa!”, ben felice di poter salutare la probabile caduta del sindaco ancora prima del suo insediamento.
Il consiglio comunale è convocato ancora per questa sera. Entro la mezzanotte di oggi Spagnolli dovrà trovare una maggioranza: non è escluso che nelle riunioni delle ultime ore si possano trovare i consiglieri necessari per avere la fiducia. Altrimenti si andrà verso il commissariamento e nuove elezioni nell’arco di qualche mese. Un evento già accaduto nel 2005 quando Giovanni Benussi, primo sindaco non appartenente ad una coalizione con l’Svp e a questa tornata sostenuto dalla lista di CasaPound Italia, non riuscì a formare una maggioranza e dovette quindi cedere la mano.
Filippo Burla
1 commento
talmente breve che si potrebbe parlare di “Sindacus interruptus”…..