
L’uno come segretario e l’altra come collaboratrice inserita proprio grazie al solerte suggerimento di monsignor Balda. I due sono accusati di possesso illecito e divulgazione di documenti riservati della Santa sede (reato che secondo i codici pontifici può comportare la reclusione fino a 8 anni).
Cosa contenessero questi documenti non è dato saperlo, ma secondo fonti giornalistiche e vaticane sarebbero state diffuse informazioni utili per la stesura di due libri in uscita tra due giorni: «Via Crucis» di Gianluigi Nuzzi e «Avarizia» di Emiliano Fittipaldi. Quest’ultimo, giornalista de l’Espresso, ha anticipato qualcosa della sua ultima opera dichiarando:“Io descrivo – attraverso documenti inediti e inchieste personali – la ricchezza del Vaticano, scandali inediti, l’utilizzo per fini non proprio edificanti del denaro e delle offerte da parte dei cardinali. Scrivo che lo Ior non è stato ripulito come racconta la propaganda vaticana. Insomma, una Chiesa che resiste all’opera riformatrice di Francesco”. Dunque si tratterebbe di una “Suburra” in salsa vaticana, di quel sottobosco di intrighi e di loschi figuri che rimanda ai Borgia o all’oscurità del potere temporale della Chiesa cinquecentesca.
Ma alcuni conti non tornano soprattutto se si pensa alle possibili motivazioni che hanno spinto gli accusati a fornire certi dettagli ai giornalisti. Perché? Voglia di “farsi importanti” con la stampa? Mitomania? Altro? I due, il cui compito primario era quello di vigilare sulla correttezza e trasparenza dei flussi finanziari in Vaticano, erano in realtà già “chiacchierati” in quanto la lady organizzò, in occasione della Canonizzazione di Giovanni XXIII, un ricevimento tutto ostriche e champagne sui tetti della Prefettura degli Affari economici e al quale parteciparono numerose eminenze porporate, giornalisti, uomini d’affari e finanzieri e che allora fece infuriare non poco papa Bergoglio.

La maggior parte degli organi d’informazione sembrano concordi nel cercare le motivazioni della questione in una specie di complotto a danno dell’opera riformatrice di Papa Francesco. Ma dov’è l’opera riformatrice se queste “bagatelle” avvengono dalla notte dei tempi e a quanto pare non sembrano essere scomparse? Ma dov’è l’opera riformatrice se ancora si organizzano feste sui tetti stile “Grande Bellezza” all’interno delle mura pontifice? Ma dov’è questa benedetta opera riformatrice se il Papa sembra essersi accodato ad un pensiero dominante e di marca liberal-progressista sui temi dell’immigrazione, delle adozioni gay e della famiglia? Magari potrebbe essere l’inverso: ovvero un dispetto di chi, non contento della sua posizione politica in Vaticano, ha voluto fregarsene o semplicemente operare una piccola vendetta personale.
Per esempio, lo scorso 11 ottobre, Francesca Chaouqui aveva twittato sul suo account delle frasi contro le famiglie composte da persone dello stesso sesso. Non proprio in linea con le ultime aperture pontificie…
Aurelio Pagani

1 commento
Trasmissioni televisive a gogo’ in merito
Mentre accadono davvero cose gravi in un contesto mondiale a dir poco vacillante offuscano le menti con gossip vari ….