
Lo scorso 31 gennaio tre esplosioni, anch’esse rivendicate dallo Stato islamico, hanno infatti causato circa 70 morti al mausoleo sciita di Sayyda Zeinab, come subito riportato anche dai nostri inviati a Damasco. Proseguono quindi gli attentati ad opera dell’Isis, e di gruppi ad esso affiliati, al cuore della capitale siriana. Proprio in un momento chiave per le sorti del conflitto, con l’esercito di Assad che avanza ad Aleppo e in tutto il nord-ovest ricacciando i jihadisti oltre il confine con la Turchia. E intanto proprio oggi Ankara ha minacciato la Russia: “Si ritireranno come in Afghanistan, in modo mesto”, ha detto il premier turco Ahmet Davutoglu.