Roma, 10 lug – Sta suscitando un’ondata di polemiche la dichiarazione del consigliere regionale AVS Simona Larghetti, che durante un intervento pubblico ha affermato: “Non per tutte le donne l’aborto è un dramma. Nei primi tre mesi l’embrione è solo un ammasso di cellule, non è una vita”.
Aborto, le parole del consigliere AVS
Parole che non sono passate inosservate e che hanno immediatamente scatenato reazioni durissime da parte del centrodestra e, in particolare, di Fratelli d’Italia. A guidare la replica è stata Marta Evangelisti, capogruppo FDI in Emilia-Romagna, che ha denunciato con forza il contenuto delle dichiarazioni: “Quelle di Larghetti sono parole violente, gravi e sconcertanti. Questa è la sinistra in Emilia-Romagna rappresentata da AVS. Cosa ne pensano i cattolici del PD?”. Il commento di Larghetti sembra rappresentare una visione estrema della sinistra radicale, che riduce l’embrione a una semplice massa priva di valore e dignità. Una visione che ignora totalmente il dibattito scientifico, etico e filosofico sulla natura della vita umana e che rischia di banalizzare un tema complesso e profondamente umano come quello dell’aborto.
La sinistra e l’aborto: deriva ideologica
Ancora una volta, la sinistra mostra il volto ideologico e disumano con cui affronta i temi più sensibili. Il tentativo di normalizzare l’aborto come semplice “procedura medica” o “diritto individuale” si accompagna sempre più spesso a una retorica che cancella ogni dimensione morale e affettiva. L’espressione “ammasso di cellule”, oltre a essere scientificamente controversa, è simbolo di un linguaggio disumanizzante che offende non solo i credenti, ma tutte le persone che riconoscono valore e sacralità alla vita sin dal concepimento.
Il silenzio del PD: imbarazzo o complicità?
La domanda lanciata da Evangelisti colpisce nel segno: cosa ne pensano i cattolici del PD? Di fronte a una dichiarazione tanto estrema, ci si aspetterebbe una presa di distanza netta. Invece, da parte del Partito Democratico, regna il silenzio. Un silenzio che sa di imbarazzo, o forse di complicità, visto l’asse sempre più stretto tra PD e sinistra radicale nelle amministrazioni locali e nelle alleanze elettorali.Difendere la vita è un dovere civileIn un’epoca in cui tutto sembra essere relativo, è fondamentale riaffermare con coraggio i principi non negoziabili: la vita è un diritto primario, da tutelare sempre, soprattutto quando è più fragile e indifesa. L’aborto non può e non deve essere banalizzato, e chi ricopre ruoli istituzionali ha il dovere di esprimersi con responsabilità e rispetto verso un tema che tocca la coscienza di milioni di italiani.
Vincenzo Monti