Roma, 14 nov – Al 31 ottobre del 2025, gli stranieri nelle carceri italiane rappresentavano il 32 per cento del totale dei detenuti. Un dato altamente sproporzionato visto che gli stranieri rappresentano il 9 per cento della popolazione residente in Italia, clandestini inclusi. Si parla spesso della questione del sovraffollamento delle carceri che si attesta intorno ai 12mila posti. Ovviamente i penitenziari sono stati progettati in base alla propensione del crimine degli italiani, non considerando l’ondata di immigrazione che ha colpito l’Italia negli ultimi quindici anni. Senza quei 20mila detenuti stranieri, non esisterebbe alcuna problematicità.

Come documentato nel rapporto di Antigone, al 30 aprile del 2025, erano 40 le carceri in cui la presenza degli stranieri superava la popolazione detenuta italiana. Ovvero: Sondrio (73 per cento), Trieste (70,2 per cento), Bolzano (68,9 per cento), Gorgona di Livorno (68,2 per cento), Piacenza (67,2 per cento), Siena (66,7 per cento), San Vittore di Milano (66,4 per cento), Padova (64,8 per cento), Sollicciano di Firenze (64,2 per cento), Arbus (62,5 per cento), Verona (61,5 per cento), Sanremo (61,3 per cento), Onani (61,2 per cento), Modena (60,9 per cento), Porto Azzurro (60,7 per cento), Cuneo (60,3 per cento), Cremona (59,8 per cento), Ravenna (59,7 per cento), “Santa Maria Maggiore” di Venezia (59 per cento), Udine (59 per cento), Mantova (58,6 per cento), Belluno (57,9 per cento), Alessandria (57,7 per cento), Laureana di Borrello (57,4 per cento), La Spezia (56,6 per cento), Brissogne (56,5 per cento), Biella (56,4 per cento), Perugia (56,1 per cento), Mario Gozzini di Firenze (56 per cento), Bologna (55,9 per cento), Rieti (55,7 per cento), Trento (54,8 per cento), Grosseto (54,2 per cento), Prato (53,8 per cento), Arezzo (53,7 per cento), Pisa (53 per cento), Varese (52,4 per cento), Vercelli (52,1 per cento), Lodi (51,8 per cento) e Lecco (51,8 per cento).
Il 41 per cento dei detenuti per violenza sessuale è straniero
Per quanto riguarda la tipologia di reato, i detenuti stranieri rappresentano il 32 per cento dei crimini contro la persona. E il 29 per cento dei crimini contro il patrimonio.

Entrando nello specifico delle cosiddette violenze di genere, nel 2023, il 41 per cento dei detenuti per violenza sessuale era straniero. Poi il 29 per cento per percosse e il 27 per cento per maltrattamenti in famiglia. Addirittura l’83 per cento per tratta e riduzione in schiavitù.

Nelle carceri minorili, un detenuto su due è straniero
Alla fine del marzo 2025, come documentato dall’ultimo rapporto di Antigone, erano 597 i detenuti nelle carceri minorili italiane. Di questi, ben il 49,9 per cento erano stranieri. Un dato allarmante che comunque non descrive perfettamente la realtà vista la forte presenza di minori stranieri con cittadinanza italiana.

Nel carcere minorile Beccaria di Milano, il 78 per cento dei detenuti è straniero. Di questi, ben l’87 per cento viene da Paesi islamici. Per questo motivo, dal luglio scorso, ai due cappellani don Claudio Burgio e don Gino Rigoldi, si è aggiunto Dahmane Abdullah Tchina, già attivo nella comunità musulmana di Sesto San Giovanni.

Da quanto emerge nel rapporto del Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale, nel 2023, il 51 per cento degli arresti e delle denunce di minorenni ha riguardato stranieri. Addirittura, su 315 minori segnalati per il reato violenza sessuale, 177 erano stranieri, il 56 per cento.

I dati dei detenuti stranieri minorenni e delle segnalazioni di reato sono fondamentali per prevedere le future problematicità sulla sicurezza in Italia. In un futuro prossimo, se questi trend verranno confermati, come già sta succedendo in altri Paesi europei, la stragrande maggioranza dei reati saranno commessi da soggetti di origine straniera. Una sorta sostituzione etnica dei criminali in Italia.
Francesca Totolo