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Der Spiegel, vignetta con Salvini appeso a testa in giù. Il ministro: “Che pena”

by Ilaria Paoletti
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Berlino, 13 ago – Nuovo affondo del giornale tedesco Der Spiegel al governo italiano: questa volta, al top del cattivo gusto, i vignettisti tedeschi hanno ritratto Matteo Salvini impiccato a testa in giù, citando l’orribile spettacolo di Piazzale Loreto e tracciando un inquietante parallelismo tra la fine di Benito Mussolini e la parabola di Salvini.

Salvini: “Che pena”

Lo stesso involontario protagonista della vignetta, Matteo Salvini, riprende l’uscita di dubbio gusto di Der Spiegel, scrivendo su Facebook: “Simpatico questo vignettista di molti giornali tedeschi che mi mette a testa in giù… Che pena». La vignetta in sapor di Charlie Hebdo riporta la dicitura: “Bunjee jumping all’italiana“.

Ma Der Spiegel non è neofita del cattivo gusto

Der Spiegel non è, tuttavia, la prima volta che diffonde grafiche di infimo livello a margine di commenti sulla politica italiana: a giugno del 2018 la copertina dedicata al governo gialloverde riportava l’immagine di una forchetta e di spaghetti che prendevano la sembianza di un pendaglio da forca. Il titolo della rivista era “Ciao amore” e parlava di un suicidio degli italiani che avevano votato le forze populiste. Un mese prima, invece, Der Spiegel nella sua edizione online definiva gli italiani “mendicanti”, ribadendo che però gli accattoni almeno dicono grazie dopo l’elemosina.

Tanta supponenza, molte fake news

Peccato, però, che tanta altezzosità non sia accompagnata da una accurata ricerca delle fonti: Class Relotius, giornalista del Der Spiegel addirittura nominato “giornalista dell’anno” dalla Cnn nel 2014,ha ammesso di aver scritto sul settimanale  svariate fake news, falsificando e inventato storie in almeno 14 articoli su 60 da lui firmati. Relotius è lo stesso che nel 2012 per la Zeit partorì un bel reportage sui “profughi che salvano Riace dal declino”. E già questo la dice lunga sulla buona fede o, perlomeno, sull’appartenenza politica del Der Spiegel , assai simile nei modi e nella supponenza al nostro L’Espresso (e rimedia anche figuracce simili).

Ilaria Paoletti

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3 comments

Giorgio 13 Agosto 2019 - 6:04

Tedeschi ? “Gente che ignorava la scrittura con la quale tramandare i documenti della propria vita, in un tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio ed Augusto”.

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Lo specchio 13 Agosto 2019 - 8:36

Invece voi le fonti le cercate vero? La vignetta non e’ mai stata pubblicata da Der Spiegel. Patetici.

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qwerty 13 Agosto 2019 - 8:36

aaa

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